Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza.

Creato il 22 gennaio 2014 da Achiara84 @madamaAly

È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che nella grande Storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all’ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede “il matto” di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un’esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un’epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, Dacia Maraini traccia per noi il ritratto vivido di una Chiara che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo per seguirne una, la sua.

Dacia Maraini è una scrittrice che parla delle donne, e ne parla sempre con una delicatezza e una sincerità che a volte è disarmante, a volte fa arrabbiare, a volte fa solo pernsare di esser fiera di essere una donna.

Il mio nome è in parte Chiara, e non potevo non essere attirata da un libro con questo titolo. Più ancora a causa del sottotitolo: “Elogio della disobbedienza”.

Chi non conosce Santa Chiara di Assisi? Nel “mito” promessa sposa di Francesco che, dopo la sua conversione, entra in convento.

In realtà, no. Ma nel modo più assoluto. Chiara è una nobile, e una bambina quando Francesco dà spettacolo di sè spogliandosi di tutto davanti al padre e al vescovo.

La Maraini entra nella vita di Chiara attraverso delle lettere di una ragazza di nome Chiara, lettere e mail di una Chiara confusa, in cerca di sé stessa, che le chiede di scrivere di Chiarra, di aiutarla a trovare il modo per capire qualcosa di sé.

E già qui, la rivoluzione. Si può capire sé stessi attraverso la vita di qualcuno lontano nel tempo? Di un santo?

Lo scambio epistolare si tramuta in un diario, in cui la scrittrice racconta i suoi giorni fatti di ricerche, di pensieri e di sogni su Chiara.

Già, i sogni. Attraverso le sue parole sembra di poter sentire i passi dei piedi nudi di Chiara nel convento.

E attraverso le sue parole, a volte astiose nei confronti dell’ordine ecclesiastico, ma quanta verità in quell’astio per la Chiesa medievale, Chiara prende corpo e sostanza. Donna di carne e ossa, mistica che ha “disobbedito” alle regole con la sua Regola, con la sua libertà e la sua povertà.

Donna che Ama. Nel senso più puro, più completo e più bello del termine.

Sprofondata in queste pagine, mi sembra di essere stata ad Assisi per tutto il tempo della lettura, nonostante le divagazioni ero lì a guardare Chiara, a scandire il tempo con le sue attività. E dopo aver chiuso l’ultima pagina, mi son sentita quasi smarrita di essere ancora qui, a casa mia, nel mio letto comodo.

5 stelle. Alla Maraini che, nonostante i suoi dubbi, ha lasciato che Chiara la prendesse per mano e la guidasse nella sua vita. Senza tracciarne un ritratto poco veritiero, ma rispettando la sua vita e la sua volontà di essere “rivoluzione”.


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