Ed era proprio questo che si temeva, la mancanza di lucidità mentale dopo lo choc di una brutta disavventura. La rapina ha avuto una grande eco mediatica in tutta Italia: la notizia ha fatto il giro del Paese in pochi minuti, e il volto di Insigne e della sua città sono finiti sulle prime pagine dei giornali e nei telegiornali più seguiti. La Napoli descritta, ovviamente, è uscita deviata dalla lente astuta di chi era interessato solo a far rumore, infangando il valore della città e del suo popolo. A sottolinearlo e denunciarlo è Umberto Chiariello, giornalista partenopeo e valoroso difensore dalla napoletanità, che ai microfoni di Radio CRC, ha detto la sua sull’episodio. Ecco cosa ha dichiarato il giornalista:
“E pensare che sono stato rapinato ben cinque volte a Roma, e solo una volta a Napoli. Con questo, però, non voglio dire che la nostra città sia migliore della Capitale: in tutte le metropoli c’è un alto tasso di microcriminalità. Cosa dire allora di Londra, famosa per gli stupratori, di Rio de Janeiro e di New York? La verità è che quando si fanno servizi televisivi su Napoli, non si ricorre ad altro che al copia-incolla, perché è sempre la solita storia: i giornalisti che li preparano dicono tante bugie e farciscono gli episodi con troppe informazioni sbagliate”.