Proprio perchè c'era la storia di un uomo malato non mi sono tanto piaciuti i sorrisi e il clima a tratti leggero con cui s'è celebrato il ricordo di chi "sussurrava al futuro". Così hanno definito Steve Jobs gli autori di Agorà, andata in onda questa settimana in una puntata eccezionalmente in prima serata. Una serata che ha suscitato diverse critiche. Luca Sofri, ospite in collegamento, s'è ad esempio lamentato dei bassi dati di ascolto. Ma c'è stato anche chi, come segnala Alessandro Gilioli (anche lui in collegamento via Skype), ha riconosciuto a Steve Jobs il miracolo di aver portato Internet all'ora di cena nelle case degli italiani. Impressioni in Chiaroscuro, quindi!
Con sarcasmo spinoziano mi verrebbe da dire che "ci doveva scappare il morto" ma tant'è. Purtroppo e per fortuna!
Steve Jobs è stato un personaggio incredibile che, almeno per quanto mi riguarda, ha saputo addolcire e avvolgere di umanità con le parole di Stanford un modo "spietato" di fare business e di generare bisogni. Non so dire se iPod, iPhone e iPad siano stati davvero inventati [da lui] e non so dire quanto questi oggetti abbiano realmente cambiato la vita delle persone. Non so dire, quindi, nemmeno se il suo sia stato un Marketing Etico [un bel pleonasmo questo, non trovate?], se ci sia stato - cioè - tra la Apple e le Persone (i Consumatori) un rapporto paritario in termini di soddisfazione. Senza dubbio Steve Jobs era e continuerà ad essere un modello di leader inteso non soltanto come CEO; ma la sua figura è stata sempre in bilico: tra Simpatia e Antipatia. Bianco e Nero. Bello e Brutto. Tra la Vita e la Morte. In Chiaroscuro, quindi, come la foto che da due giorni tutti guardiamo con malinconia!
Agorà, nonostante tutto, ha portato questo personaggio (insieme con il suo mondo) a cena e ne ha maldestramente idolatrato le gesta e lo spirito anche perchè, come diceva stasera Gramellini da Fazio, abbiamo un disperato bisogno di una figura carismatica e passionale che ci sappia raccontare una storia, un sogno, e che si imponga in uno scenario politico a dir poco desolato. E desolante!
E' un cane che si morde la coda, me ne rendo conto, ma, se ci fosse un personaggio così, tra tanti anni potremmo parlare di un paradigma rovesciato in cui, finalmente lontani dal tunnel dell'idiozia, vedremmo uscire dalle scuole generazioni pronte anche a guardare in TV (?) un programma che parla di innovazione. E nuove classi dirigenti capaci di comprendere anche che si cresce economicamente e umanamente grazie alla Rete (e alla velocità con cui ci si riesce a connettere).