ROMA – Si potrebbe chiamare la “
bacheca delle merende sbagliate“. Campeggia su uno dei muri
del Bambin Gesù, l’ospedale dei bambini più grande e importante di Roma. E racconta di tutti quegli oggetti ingeriti dai bambini per errore e per sbaglio. Perché, per i bimbi, assaporare e assaggiare tutto quello che loro circonda è una vera e propria attrazione.
Scrive
Raffaella Troili su
il Messaggero:
“Pronto soccorso, Reparto di chirurgia digestiva, padiglione Sant’Onofrio, secondo piano: su una bacheca un metro e mezzo per un metro, il dottor Luigi Dall’Oglio continua a raccogliere tutto quel che viene tirato fuori dalla pancia dei piccoli”.
E gli oggetti sono tra i più disparati. Dai “banalissimi”
sassolini fino ad arrivare a
lampadine, chiavi, crocifissi, ciondoli con sopra la Lupa della Roma, batterie stilo, forcine, pezzi di penne. Anche i numeri della Tombola.
Si legge su il Messaggero:
“Come dimostra quanto espone la bacheca dell’Unità di chirurgia ed endoscopia digestiva, un vecchio cimelio dell’ospedale pediatrico romano, istituita dal primario Dall’Oglio proprio per mostrare i cosidetti «corpi estranei», tirati fuori dai piccoli. Monete, innanzitutto, tantissime. Dalle lire all’euro poco e niente è cambiato. I bambini le assaggiano e le mangiano, come sempre. Cento lire, un euro, le piccole da 5 centesimi e le due euro; 50 centesimi, quest’ultime soprattutto si fermano nell’esofago e vanno estratte per forza. E ancora: un bell’amo per la pesca d’altura (ingerito da un certo Jamal), lampadine, murrine, spille da balia (l’apripista è Caterina che non ha resistito e se n’è mangiata una a solo un mese di vita)”.
Il pericolo peggiore, spiega
Filippo Torroni al
il Messaggero, sono le batterie da orologio:
“«Le batterie killer, come vengono chiamate, in grado di bucare gli organi, la vera emergenza: perché possono creare lesioni attraverso l’elettrodispersione di un prodotto corrosivo». In caso i piccoli le abbiano ingerite bisogna intervenire d’urgenza, perché quei dischetti sono tutt’altro che innocui. Le monetine al contrario non sono pericolose. «A meno che non si fermino nell’esofago. Ma nell’ottanta per cento dei casi vengono eliminate naturalmente». Le batterie, in particolare quelle a dischetto, il vero pericolo, seguite da oggetti dalle forme appuntite «che possono ledere e perforare, come chiodi, spille, aghi»”.
Ma non è finita qui perché la lista degli “oggetti killer” è lunga. Tra questi, anche i
geomag, costruzioni fatte di sfere e barrette magnetiche.
“La bacheca del Bambino Gesù parla chiaro, molti sono finiti nella pancia dei fratelli più piccoli, dunque è il caso di riporli con attenzione, visto che «da soli non danno problemi, ma accade spesso che vengano ingeriti insieme. Allora sì che diventano pericolosi, perché si compattano dentro gli organi e possono alla lunga bucare le pareti». Come pure, possono creare problemi durante l’estrazione i ferri degli apparecchi ortodontici – gli apparecchi per i denti – che si possono staccare durante la notte e venire ingeriti. «Tutti questi oggetti vengono estratti in anestesia generale, col paziente intubato per proteggere le vie aeree e attraverso strumenti endoscopici dunque dotati di telecamera interna»”.
La bacheca è diventata ormai un “
cimelio” importante sul muro del
Bambin Gesù. È in continuo mutamento e viene costantemente rivisitata.
E i bimbi, queste operazioni come le prendono? Scrive Raffaella Troili:
“Di solito i bambini, intuendo di averla fatta grossa, non fanno una piega. In silenzio, remissivi, si fanno estrarre pezzi di giocattoli, mollette, giochi elettronici, chiodi, gioielli. Da uno a sei anni il rischio maggiore di ingerire oggetti pericolosi. Poi la fame passa”.