chicche parigine

Da Sara
Per smussare la seriosità del post precedente e per terminare con leggerezza i giorni parigini, vorrei proporre qualche chicca di questo mio ultimo soggiorno. Per fortuna a Parigi si può contare su un patrimonio immenso e straordinariamente valorizzato, musei, giardini, angoli magici e curiosità che la città, vero pozzo di S. Patrizio,  offre generosamente perché adesso che ci vive mio nipote Noam mi sa che ci farò spesso una capatina, non vorrei perdermi le ultime mostre ma soprattutto lui che cresce .
Chicca numero 1: il villaggio di Charonne

Non solo non ci ero mai stata, ma non ne avevo nemmeno mai sentito parlare; grazie Francesco che come uno chef di alta gastronomia che vuole sorprendere vista e palato cerchi sempre per me itinerari insoliti.

Si scende al Métro Porte
de Bagnolet nel 20° Arrondissement, si sale una scala ed ecco la rue Irénée Blanc che con altre stradine limitrofe offre  un silenzioso, pittoresco borgo campagnolo, villette individuali, giardini e alberi di vite a volontà; qui il tempo si è fermato, si potrebbe pensare di essere dovunque, ma non certo in piena Parigi dove il tempo non si ferma mai. Come in ogni paesino che si rispetti non manca la chiesa e la piazza, Place e rue S. Blaise. La rue S. Blaise è la strada principale di quello che era un tempo l'antico villaggio di Charonne, assorbito dalla grande metropoli nel 1860. Borghesi e aristocratici della capitale portavano qui spesso e volentieri i neonati a balia e si facevano costruire delle residenze secondarie. Gli SDF parigini, (sans domicile fixe) hanno scoperto questo angolo ben prima di noi perché ci hanno piantato la loro tenda-dimora.
http://www.mairie20.paris.fr/mairie20/jsp/site/Portal.jsp?page_id=887
Chicca numero 2: l'Hotel de Sully
Attuale Centro dei Monumenti Nazionali, quell'organismo pubblico del Ministero della Cultura che gestisce più di 100 monumenti nazionali di grande prestigio, la costruzione di questo "Hôtel Particulier" la si deve a un ispettore delle finanze che nel 1624 voleva la sua dimora accanto al centro del potere, la Piazza Reale, oggi place de Vosges nel Marais. Solo dieci anni dopo il luogo divenne proprietà del primo duca di Sully, ministro delle finanze e soprintendente degli edifici del re Enrico IV e ha appartenuto alla famiglia fino al XVIII° prima di diventare patrimonio dello Stato nel 1944. Se si entra al 62 di rue Saint-Antoine è bellissimo accedere alla Place des Vosges attraversando edifici e giardini dell'Hôtel de Sully.

 Chicca numero 3 sempre nel Marais: i giardini degli Archivi Nazionali
Negli anni ci sono passata davanti non so quante volte senza mai entrare e la scoperta di questa bellezza nascosta la devo all'amico Eugenio che abitando lì vicino ci va spesso a leggere e passeggiare.

Creati durante la Rivoluzione Francese, gli Archivi Nazionali raccolgono, conservano e valorizzano gli archivi delle amministrazioni centrali dello Stato e anche atti privati e notarili di Parigi dal VII° secolo fino ai nostri giorni. Leggo che entro quest'anno sta per essere ultimato, o forse lo è di già, un nuovo sito progettato dall'architetto Massimiliano Fuksas a Pierrefitte-sur-Seine dove verranno trasferiti gli archivi posteriori al 1790. Si fa notare l'Hôtel de Soubise destinato da Napoleone I nel 1808 a far parte del grande complesso degli Archivi Nazionali. L'edificio adesso ha una funzione museale con anche esposizioni tematiche, luogo di incontro fra il passato e il pubblico perché presenta i più importanti documenti della storia di Francia.
Chicca numero 4:  Les Marionnettes du Marais.
C'è la Storia maiuscola, ma anche quella con la s minuscola.  Il negozietto in rue Elzevir della vivacissima  Roxana, una peruviana che vive da molti anni a Parigi, è una vera delizia e luogo di poesia. La fiaba di Cappuccetto Rosso e tante altre sono rappresentabili in una mano, Coloratissime marionette da infilarsi sulle dita tutte fatte rigorosamente a mano con tre ferri da maglia nell'atelier poco distante.
Chicca numero 5 e sempre nel Marais: Menkes

Anche da noi sta andando molto di moda ballare  il tango, lanciarsi in ritmi afro-cubani, abbandonarsi freneticamente a salse, merengue e compagnia e poi, con i tempi che corrono non si sa mai, spuntano anche le metamorfosi in Drag-Queen notturne. Per essere allora superfighe-supercazzole come diceva il compianto Tognazzi nel film "Amici miei", non si può non entrare da Menkes,  fornitissimo di tutto l'abbigliamento necessario.
Ultima chicca delle serie: Le Balajo

Di notte purtroppo ormai cerco di andare a letto presto e di baldoria non ne faccio più, ma la rue de Lappe, prima traversa a destra di rue de la Roquette tre passi dalla piazza della Bastiglia, attaccata a casa di Francesco, di giorno è pressoché deserta e sonnecchia silenziosa ma la sera è un casino gigante, un brulicare frenetico di gente di tutte le età, razze e colori fra locali, ristoranti e ristorantini. Spicca l'insegna del dancing Balajo che sembra un invito in milanese ai vortici della danza. Sono andata dentro a guardare, divertente ambientazione belle-époque.


Naturalmente è forse inutile dire che la vera chicca number one del soggiorno parigino è mio nipote Noam, ma questa è un'altra storia .......... 

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