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Chiedi alla polvere, anno di nascita 1939

Creato il 13 luglio 2011 da Omar

a calci in culo verso il successo...(Alex ci ha preso gusto coi consigli di lettura: oggi per Voci amiche ci parla di un classico)«Una sera me ne stavo a sedere sul letto della mia stanza d'albergo, a Bunker Hill, nel cuore di Los Angeles. Era un momento importante della mia vita; dovevo prendere una decisione nei confronti dell'albergo. O pagavo o me ne andavo: così diceva il biglietto che la padrona mi aveva infilato sotto la porta. Era un bel problema, degno della massima attenzione. Lo risolsi spegnendo la luce e andandomene a letto».
Mi tremano le mani a riscrivere le parole indimenticabili di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, e se non lo conoscete peggio per voi, maledetti ignoranti, perchè il suo nome è John Fante e le sue opere sono quanto di meglio si possa chiedere alla letteratura. Ieri, oggi, sempre.E questo è l'inizio, solo l'inizio, di un romanzo indimenticabile: Chiedi alla polvere, anno di nascita 1939. Se può interessarvi era il romanzo più amato da Hank, Bukowski, chi sennò?Protagonista assoluto, Arturo Bandini, da Boulder, Colorado, che a Los Angeles cerca la strada del successo come scrittore, dibattendosi fra incertezze e flagellazioni autoindotte, fra improvvise gioie e abissali dolori, ma sempre sostenuto dalla fede nel proprio talento letterario, capace di trasformare in materia narrativa qualsiasi cosa accada intorno a lui.
Chiedi alla polvere è il racconto, in prima persona, dei tentativi e dei fallimenti di uno scrittore alle prime armi, che ha pubblicato un solo racconto - Il cagnolino rise -, ma che presto vedrà riconosciuti i suoi sforzi, perché il talento non gli manca, e qualcuno se ne accorgerà. Prima o poi. Ma è soprattutto una struggente e tormentata storia d'amore - impossibile - tra il giovane e ambizioso Arturo Bandini e la povera e bella cameriera messicana Camilla Lopez. Una storia in cui letteratura e realtà si scontrano dando vita alla materia pulsante di questo romanzo.
La voce di Fante è ironica, a tratti comica, lirica e tenera, è un impasto di humour e cattiveria, e Arturo Bandini è quanto di più egocentrico si possa trovare in giro. La sua è una scrittura virile in cui gli ormoni la fanno da padrone, - è Sandro Veronesi a dirlo -, mica io! Che lo vorrete contraddire per caso?«Le pagine di John Fante sono strafatte di ormoni... Lo stordimento, la freschezza, il da calci in culo verso il successo...olore, lo stupore, la follia, la comicità, l'incanto, l'esagerazione, la sfrontatezza, l'amore, la paura, l'esaltazione e la devozione che si spargono per l'America quando Arturo Bandini muove un dito, sono l'effetto di un'overdose di ormoni che Fante ha trovato il verso di iniettare nella propria scrittura».
Chiedi alla polvere, così come le altre indimenticabili opere di Fante, trae linfa vitale dal suo sangue italiano, dal suo essere americano, ma figlio di un muratore ubriacone e giocatore incallito, arrivato in America dallo sperduto paesino abruzzese di Torricella Peligna, all'inseguimento di quel sogno americano, che nelle pagine di John Fante diventa letteratura pura, al cento per cento. La sanguigna famiglia di Fante - il padre Nick, sboccato e bestemmiatore, la cattolicissima madre Mary Capoluongo più due fratelli e una sorella - è sempre presente nelle sue opere, sia che si tratti di Arturo Bandini che di Henry Molise, l'altro grande personaggio fantiano. È la famiglia con le sue contraddizioni, con i suoi limiti, ma anche con i suoi grandi affetti a disegnare i confini della carta letteraria dei romanzi di Fante. Mai come in Fante lo scrittore è il suo personaggio, la voce di Arturo Bandini è la voce - inconfondibile - di John Fante, un uomo che poco prima di morire, infermo su un letto d'ospedale dettò alla moglie Joyce il suo ultimo grande capolavoro, Sogni di Bunker Hill. Compratelo in blocco, Fante. Tutta la saga di Arturo Bandini.
Una volta che avrete assaggiato le sue parole, ne vorrete ancora. I suoi romanzi, troppo pochi, diventeranno luoghi familiari, in cui vorrete rimettere piede ogni volta che la vita vi darà una spallata, perchè Arturo Bandini di spallate ne ha prese parecchie, e anche di calci nel culo, ma si è sempre rimesso in piedi e ha continuato per la sua strada, la lunga strada verso il successo. Dura, ma traboccante di gioia di vivere.
Chiedi alla polvereJohn Fante - (Ed. Einaudi)


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