Chiedo aiuto

Da Trentinowine

Credo di aver bisogno dell'aiuto di un tecnico, di un enologo, di un esperto vero, perché fra polifenoli, antociani, residuo zuccherino, estratto non riduttore, gradazione minima naturale, solforosa libera e totale, faccio fatica a districarmi. Ho bisogno di qualcuno di buona volontà che mi spieghi bene le cose e mi faccia capire quello che non capisco.

Per esempio, scorrendo la bozza di riforma del disciplinare della DOC TRENTINO, che a fine mese sarà sottoposta al giudizio delle municipalità trentine nell'ambito di un'audizione accertativa, scopro che il documento agisce anche su alcuni parametri del Mueller Thurgau, che pur non essendo un autoctono trentino, viene pomposamente spacciato per " vino testimonial " del Trentino (qualcuno poi ci spiegherà quale genio della comunicazione si è inventato questa definizione mutuata dal gergo pubblicitario).

Dunque, dicevo dei parametri del Mueller Trentino DOC che verrà: la bozza elaborata da Consorzio Vini abbassa il tenore alcolico naturale minimo, portandolo da 10 vol.% a 9,5 vol.%. Poi ci sarebbe qualcosa da spiegare anche a proposito dell'abbassamento della soglia dell' estratto non riduttore sul TRENTINO DOC SUPERIORE Mueller Thurgau, ma mi pare meno importante, perché non credo si producano molte (?) bottiglie in questa tipologia premium.

Quindi, mi piacerebbe capire perché si abbassa la soglia del alcool minimo naturale? Quali sono le ragioni tecniche di questa scelta? Per fare vini più leggeri? Il Mueller di oggi è troppo alcolico? Non mi pare. Perché più di così il Mueller mediamente non può dare? Ma allora che testimonial è? Perché si immagina l'orizzonte della spumantizzazione (in autoclave)? Boh, non capisco, cerco qualcuno che mi chiarisca le idee. Anche con i disegnini.

IL MUELLER THURGAU TRENTINO DOC OGGI E DOMANI E IL MUELLER THURGAU ALTO ADIGE DOC

Di famiglia nobile e conservatrice, il giovane Cosimo è costretto a seguire rigide regole di etichetta, che spesso non riesce a comprendere e a sopportare; è quindi spesso in lotta con il padre, severo e legato alle tradizioni, che lo vorrebbe vedere obbediente e rispettoso delle regole. Cosimo però è un ragazzo ribelle, e pur di non accettare passivamente una situazione che non gli piace, si rifugia sugli alberi, sperando così di sfuggire al padre e alle sue angherie. Cosimo giura in risposta alle minacce del padre che non toccherà più terra finché vivrà; sarà di parola, perché quando sentirà vicina la morte passerà una mongolfiera a cui si attaccherà, e sparirà quando la mongolfiera avrà appena attraversato l'oceano. Cosimo vede le vicende del suo tempo da una prospettiva inusuale, in modo distaccato, perché segue la vita quotidiana della gente in disparte, rendendosi in questo modo conto che l'unico modo per essere veramente vicino agli altri è distanziarsene.