Questa mattina sono andata a visitare una scuola dell'infanzia, insomma un asilo.
A gennaio bisognerà iscrivere la Purulla e voglio farmi un'idea di quello che c'è in giro, così ho approfittato di questa mattinata "a porte aperte", anche perché non vedevo un asilo dal 1986.
Questo asilo è piuttosto quotato, qui in città, anche perché privato quindi chic quindi nicchione ma non nel senso nostro bloggheresco, nel senso di puzzasottoilnaso a manetta.
Vi assicuro però che non ero partita prevenuta, anzi.
Bel posto, un po' freddino, nel senso che ha luogo in una villa antica, quindi mura spesse, soffitti altissimi e scarso riscaldamento.
L'ambiente era piuttosto curato, ma io sono una che non dà molto peso alle cose, preferisco conoscere le educatrici, visto che sono loro le persone a cui vengono affidati i bimbi.
Ecco, se i locali erano freddi le maestre erano gelide.
Ho ascoltato l'elenco delle routine e delle attività e sono rimasta un po' allibita.
Voglio dire, so che se hanno sei-otto bimbi a testa devono "addestrarli" a seguire delle regole, ma da quello che ho sentito mi pare che più che altro vogliano allevare dei soldatini.
Arrivo, ritiro del pupo, cambio, bagno, attività pincapalla, bagno, merenda, bagno, attività tizia, bagno (ma quanto saranno puliti questi bimbi???), pranzo, riposino, attività caia e sempronia, consegna del pupo.
Ho fatto timidamente una domanda "ma... la didattica? Che approccio educativo usate?" "Dipende". "Da cosa?" "Eh..."
Vabbé, ho capito, il vostro approccio educativo è "teniamo occupati i bimbi affinché non rompano le scatole".
Non si è parlato di alfabeto né di numeri, perché "poi se arrivano alle elementari con troppe nozioni, sa..."
So cosa?
Insomma, io vedo la Purulla che è una spugna ansiosa di apprendere, che adora l'enciclopedia degli animali di cui legge i nomi senza che nessuno sia stato lì col frustino a insegnarglielo, le viene naturale, e dovrei affidarla a qualcuno che l'appiattisca?
Tutti verso il basso, così si fa meno fatica a seguirli?
Ho paura che me la sciupino.
Confortatemi, vi prego.
Ah, e buon dicembre.