Chiellini-cavani finisce pari. milan ed inter: ok

Creato il 05 marzo 2013 da Bagaidecomm @BagaideComm
Una volta li si chiamava duelli rusticani. Ai tempi in cui Gentile marcava Maradona, quando cioè uno dei difensori più forti al mondo faceva sentire i tacchetti ad uno dei (se non il più forte) giocatore al mondo, erano sempre scintille…e che scintille! Per questo li si definivano in maniera così incisiva. Un po’ come venerdì quando, nel teatro del San Paolo, agghindato a festa, andava in scena “la finale anticipata per lo scudetto” (Guai a pensarla come tale) e si trovavano di fronte Chiellini e Cavani. L’uomo che mise il bavaglio ad Ibra e l’attaccante, ormai, diventato un fattore di questa Serie A. È stata una partita bruttina, forse nemmeno agonisticamente esasperata, come ci si poteva aspettare, ma in fin dei conti Napoli e Juve ad un certo punto del match si sono rese conto che dopo una settimana di botta e risposta, di campagne mediatiche sulla designazione dell’arbitro, tifoserie imbufalite (pena per gli idioti che hanno lanciato sassi e uova contro il pullman ospite) un cazzotto in più o in meno rischiava di compromettere il conto finale, ingiustamente. Per questo in barba ai rimpianti (si leggano occasioni di Vucinic e Dzemaili) si è deciso di lasciarsi con una stretta di mano e la promessa di consegnare il destino di questo campionato alle prossime 10 giornate. 1-1 e palla al centro, anche se i punti a vantaggio della Juve diventano 7 in virtù dello scontro diretto. O se preferite, visto il luogo, finite con un ritornello dopo le botte da orbi tra il Chiello ed il Matador: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto. Chi ha dato, ha dato, ha dato. Scordammuce ‘o passato, simmo ‘e Napule paisà”. Antipasto di una giornata di Campionato che aveva in serbo ancora due partite ad ampio respiro . Milan-Lazio in primis. Bisognava verificare se gli aquilotti dopo 14 giornate consecutive passate tra il secondo ed terzo posto sarebbero stati capaci di passare indenni nella tana del Diavolo. La risposta sono tre secchi “NO” conditi con qualche alibi. I rossoneri sono in un periodo di forma strepitoso. ElSharaawy, in ombra da qualche settimana, ha ripreso a fare proprio il “Diavolo a quattro” (quattro come le occasioni in avvio: capite che la serata biancoceleste non poteva essere delle più semplici). Se a questo aggiungiamo due decisioni molto forzate (rosso per Candreva e presunto fallo sul primo gol di Pazzini) che spianano la strada ai rossoneri, vien facile, anche se non avete visto la partita, immaginare il supplizio della squadra di Petkovic che da qualche giornata a questa parte becca in media qualcosa come 2-3 gol a partita in trasferta. Tradotto: la chiude Boateng, l’accentua Pazzini e si sfiora l’umiliazione con la traversa di Niang. Nulla è precluso, manca ancora molto, ma la classifica adesso è chiara per entrambe. Il Miracolo di giornata arriva poi dal “Massimino”, meglio conosciuto come “Cibali” anche grazie ad una memorabile frase dell’indimenticabile Sandro Ciotti che per descrivere un 2-0 del Catania sull’Inter, datato 4 giugno 1961, prese la linea a “tutto il calcio minuto per minuto” esordendo con la frase “Clamoroso al Cibali”. Oggi, circa 50 anni dopo, se si fosse detta una roba del genere dopo aver assistito alla rimonta della Benamata ai danni dei rossoblù (da 2-0 a 2-3!) non ci si sarebbe stupiti. Stramaccioni salva tutto dalla barca, alle capre fino ai cavoli. I confini tra meriti e demeriti dell’una e dell’altra squadra è flebile. Un Catania che nei primi 20’ aveva fatto 2 gol e sembrava in pieno possesso della partita, viene poi travolto da un secondo tempo di cuore e furore dalla squadra di Stramaccioni che opta per il cambio massiccio alla pausa, inserendo: Palacio (doppietta), Stankovic e Cambiasso. Un’ Inter “double face” come nel derby ed in tante altre occasioni, che sta raggiungendo la piena forma (si veda l’andata di questi tempi), ma che dovrà vedersela coi problemi di infermeria e disciplinari di quel giamburrasca di Cassano che come l’Inter passa dal genio alla sregolatezza in pochissimo tempo. Se saprà superare anche queste grane l’Inter potrà puntare quanto meno a dar battaglia ai cugini per il posto in Champions. Altri risultati: Torino-Palermo 0-0, Bologna-Cagliari 3-0, Fiorentina-Chievo 2-1 (gol decisivo di Larrondo, il mercato serve...), Sampdoria-Parma 1-0, Siena-Atalanta 0-2 , Pescara-Udinese 0-1 (esonerato Bergodi tecnico degli abruzzesi) Roma-Genoa 3-1 (Totti raggiunge Nordhal a 225 gol in serie A e con la sua squadra tarpa le ali ad una possibile fuga del Genoa sempre quart’ultimo).
Sebastiano Paterniti

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