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Chiesa cremonese in lutto per il cardinal Martini. Il vescovo Dante: “Fu per Milano una guida salda e sicura, riconosciuta anche oltre i confini ecclesiani”

Creato il 01 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Italiano: La facciata della Sinagoga di Milano.

La facciata della Sinagoga di Milano: straordinaria la capacità di confronto del cardinal Martini

Il card. Carlo Maria Martini, 85 anni, arcivescovo di Milano e metropolita di Lombardia dal 1979 al 2002, è deceduto nel pomeriggio di venerdì 31 agosto. Raggiunto dalla notizia mons. Lafranconi ha subito scritto un messaggio nel quale assicura il ricordo orante e grato della comunità diocesana cremonese alla Chiesa sorella di Milano e nel quale ricorda l’alta statura morale e spirituale del porporato. Le esequie del cardinale saranno celebrate lunedì 3 settembre alle ore 16 nel Duomo di Milano; la salma giungerà nella Cattedrale ambrosiana sabato 1° settembre alle ore 12 e sarà accolta dall’arcivescovo Scola, dal Consiglio episcopale e dall’intero Capitolo metropolitano. Il testo del messaggio del vescovo di Cremona appare sul sito della diocesi ed è qui riportato per intero, come la biografia del cardinal Martini.

 

Il messaggio di mons. Lafranconi

Con grande commozione ho appreso la notizia della morte del card. Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, certamente una delle figure più eminenti dell’episcopato non solo italiano, ma mondiale.

Purtroppo ho avuto poche occasioni di accostarlo – soprattutto durante le sessioni della Conferenza Episcopale Lombarda e in altri momenti ufficiali – dato che giunsi a Cremona il 4 novembre 2001 ed egli lasciò la guida di Milano l’anno seguente partendo subito per l’amata Gerusalemme. Eppure non mi sono mancate le occasioni per apprezzare la grande statura morale, la profonda spiritualità, la vasta cultura, la finezza del tratto mista a un’innata timidezza.

Quale eredità egli lascia all’intera Chiesa Lombarda?

Anzitutto un profondo amore per la Sacra Scrittura. Profetica fu nel 1980, a neanche un anno dal suo ingresso nell’arcidiocesi, la costituzione delle “Scuole della Parola”: un  progetto che mirava ad aiutare il Popolo di Dio ad avvicinarsi alla Bibbia attraverso il metodo della lectio divina. Nella sua ultima lettera pastorale (“Sulla tua Parola”) per l’anno 2001-2002 scrisse: «La parola di Dio è la nostra vera regola di vita: ascoltandola e mettendola in pratica impariamo a conoscere e ad amare il Verbo incarnato, Gesù… a vivere nell’esperienza dello Spirito che racconta nella nostra storia e nella vita di ciascuno le meraviglie di Dio… a credere nel Padre sorgente e meta di ogni dono. Essa ci introduce nella bellezza del mistero trinitario».

Una seconda eredità è certamente il suo impegno nel dialogo sia con le Chiese sorelle sia con il mondo contemporaneo, nella consapevolezza che lo Spirito di Dio fa attecchire semi del Vangelo anche oltre i confini della Chiesa.

Fu per Milano una guida salda e sicura, riconosciuta anche oltre i confini ecclesiali: come non ricordare la scelta delle Brigate Rosse di consegnare a lui le proprie armi sancendo così la fine della lotta armata che nella metropoli aveva lasciato una lunga scia di sangue?

Il card. Martini, come Giovanni Paolo II, accolse con profondo spirito cristiano la malattia e dall’alto della cattedra del dolore seppe ancora una volta servire la Chiesa non più con il suo alto magistero, ma con la preghiera e l’offerta delle sue sofferenze: anche per questo dobbiamo essergli grati.

L’intera comunità cristiana cremonese prega per lui: il Signore Gesù, il Verbo della vita, lo accolga tra l’eletta schiera dei pastori buoni e gli conceda il premio della beatitudine eterna.

     + Dante, vescovo

Biografia del card. Martini

Nato a Torino il 25 febbraio 1927, nel 1944 entrò nella Compagnia di Gesù e studiò filosofia all’Aloisianum, l’istituto universitario di studi filosofici dei gesuiti; proseguì poi gli studi teologici a Chieri (Torino), dove venne ordinato sacerdote il 13 luglio 1952. Laureato in teologia nel 1958 alla Pontificia università gregoriana e in Scrittura al Pontificio istituto biblico, fu in seguito rettore di entrambi.

Nel 1979 Giovanni Paolo II lo elesse arcivescovo di Milano, consacrandolo personalmente il 6 gennaio 1980; nel Concistoro del 1983 venne creato cardinale. Tra le iniziative più importanti organizzate sotto il suo episcopato a Milano, l’introduzione in diocesi della “Scuola della Parola”, per accostare i laici alla Sacra Scrittura con il metodo della lectio divina, e gli incontri sulle “domande della fede”, chiamati “Cattedra dei non credenti. Dal 1987 al 1993 fu altresì presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee.

Nel 2002, al compimento dei 75 anni, il Papa accettò le sue dimissioni per sopraggiunti limiti d’età ed egli si ritirò in Terra Santa per proseguire gli studi biblici. Colpito dal morbo di Parkinson, nel 2008 ha fatto ritorno in Italia per ricevere le cure necessarie, abitando negli ultimi 4 anni all’Aloisianum.

L’ultimo incontro con Benedetto XVI risale allo scorso 2 giugno, in occasione della visita a Milano del Pontefice per il Family 2012. Giovedì 30 agosto l’annuncio da parte della diocesi ambrosiana che le condizioni di salute del card. Martini si erano “particolarmente aggravate”, raccomandando “a tutti i fedeli della diocesi e a quanti l’hanno caro speciali preghiere, espressione di affetto e di vicinanza in questo delicato momento”.

Venerdì 31 agosto mattina il vicedirettore della Sala Stampa vaticana, interpellato in proposito, aveva detto che il Papa era stato informato dell’aggravamento delle condizioni di salute di Martini e «segue la situazione» da vicino, nella preghiera. Mentre il neurologo Gianni Pezzoli, che da anni lo ha in cura, aveva informato che il cardinale era «purtroppo entrato in fase terminale della malattia». «Dopo un‘ultima crisi, cominciata a metà agosto – aveva detto il medico -, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all‘ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico».

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