Philip Jenkins è uno dei più grandi studiosi di demografia delle religioni.
Egli ci dice in un agilissimo saggio (meno di cento pagine), edito dall'EMI di Bologna e che merita d'essere letto con grande attenzione, che entro il 2025, il 75% dei cattolici nel mondo sarà non-europeo.
La nuova chiesa globale avrà il suo baricentro in America Latina, Asia e Africa.
Cosa comporta, per credenti e non credenti, questa nuova geografia del cristianesimo?
Proprio mentre il «romano» pontefice viene «dalla fine del mondo», Jenkins indaga le metamorfosi in atto nella comunità globale dei credenti.
E si scopre così che dalle «periferie» può arrivare nuova linfa a un cristianesimo spesso stanco.
Il Sud del mondo,quasi certamente, sarà protagonista di una rinnovata Pentecoste, su scala planetaria.
Questo anche perché, di suo, la Chiesa di Cristo, è ecumenica in ogni luogo.
Senza centri e senza periferie.
a cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)