Chievo: una pausa per ricominciare

Creato il 08 ottobre 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Hetemaj e Lazarevic – Foto tratta dal sito www.chievoverona.it

8 OTTOBRE – Il campionato si ferma e il Chievo, al netto delle partenze dei sei giocatori convocati nelle rispettive Naizonali (Perparim Hetemaj per la Finlandia; Valter Birsa, Dejan Lazarevic e Bostjan Cesar per la Slovenia; Francesco Bardi e Cristiano Biraghi per la Nazionale Italiana Under 21), può preparare con calma la prossima difficile sfida, sul campo dell’Olimpico. Contro la Roma di Garcia, reduce dalla polemica sconfitta allo Juventus Stadium, i giocatori della Diga affronteranno, sabato 18 ottobre alle 18, una squadra che in questo momento appare sinceramente di un’altra categoria. E non solo per il Chievo, ma per la maggior parte delle squadre che disputato il campionato di calcio di serie A 2014-2015. Insieme alla Juventus la squadra giallorossa farà un campionato a sé, alla ricerca di un successo che manca dai tempi di Capello. Una di quelle sfide, per dirla con le parole utilizzate dal capitano del Chievo Nikolas Frey nel dopo Milan-Chievo, in cui la formazione gialloblù fondamentalmente “non ha nulla da perdere” e per questo più semplice da affrontare. Una partita, insomma, in cui il Chievo può anche esprimersi al meglio e magari  provare a trovare, chissà, quella “quadratura del cerchio” che ancora sfugge, per il momento, a Corini e al suo staff.

Quali sono i problemi che in questo momento vanno risolti?  Quali sono le questioni, reparto per reparto, che Corini deve risolvere nel più breve tempo possibile? Andiamo con ordine:  

DIFESA: Il Chievo in difesa ha trovato un ottimo portiere in Francesco Bardi, non ha caso estremo difensore dell’Under 21 di Gigi Di Biagio e, chissà, futuro portiere anche nel giro della Nazionale maggiore. Dopo un inizio un po’ timido contro la Juventus, Bardi si è riscattato alla grande già alla seconda giornata contro il Napoli, nel cui stadio è stato autore di una prova maiuscola. Davanti a lui la difesa è ancora alla ricerca di certezze, anche se il quartetto iniziale (da sinistra a destra: Biraghi, Cesar, Dainelli e Frey) è stato cambiato soltanto poche volte. Recentemente Ervin Zukanovic, con due ottime prove contro Samp e Milan, ha forse messo in crisi le gerarchie di squadra, ma è un problema, quello dell’abbondanza di alternative, che – ne siamo sicuri – Corini vorrebbe sempre avere. Di certo, però, sono arrivati fino a questo momento troppi gol (9, di cui 7 nella ripresa), molti dei quali su palle inattive. Meccanismi difensivi ancora da “oliare”, dunque, ma di certo le premesse per fare bene ci sono tutte, considerato che in panchina c’è un altro “signor” difensore che porta il nome di Gamberini. Sugli esterni le alternative sono Sardo (che pare tornato su standard di buon livello, dopo una stagione interlocutoria come quella scorsa) ed Edimar, che fino a questo momento non ha ancora “rubato” il posto a Biraghi.

CENTROCAMPO: Orfano di Luca Rigoni, approdato al Palermo in estate, Corini è ancora alla ricerca del giocatore “perno-centrale” che faccia la differenza. Fino ad ora sono stati provati Mangani (maluccio, ma era contro la fortissima Juventus), Radovanovic (più luci che ombre) e, in una sola occasione, Cofie (decisamente al di sotto delle aspettative), con il solo serbo in grado di garantire fino ad ora un minimo di certezza. Purtroppo quello è un ruolo cardine e se non si riuscirà a trovare l’elemento giusto sarà difficile riuscire a farci ruotare attorno la squadra, come accadeva quando il biondo centrocampista vicentino, ora approdato in terra siciliana, vestiva in maglia gialloblù. Hetemaj, a volte confusionario ma sempre grintoso, garantisce a sinistra un buon dinamismo e sempre grande agonismo, mentre Izco, partito inizialmente a destra e poi “azzoppato” da un infortunio, non è stato sostituito fino ad ora nel migliore dei modi da Cofie, ben lontano anche in quel ruolo dagli standard richiesti. E’, questo, il reparto più importante di ciascuna squadra, da cui parte l’azione d’attacco, ma anche la fase difensiva di non possesso palla. La scelta di partire “a tre” era da tempo nella testa di Corini, che sta coerentemente portando avanti la sua idea, ma è ovvio che poi in campo vanno i giocatori e se questi non rendono al massimo l’allenatore ci può fare davvero poco.

ATTACCO: Sono praticamente stati provati tutti i giocatori a disposizione di Corini, con una preferenza per elementi come Lopez e Paloschi come punte centrali e gli sloveni Lazarevic e Birsa sulle ali. L’impiego di quest’ultimo, in effetti, è quello che sta dando maggiori grattacapi a Corini, il quale l’ha fortemente voluto durante il mercato estivo per schierarlo come trequartista, per sfruttare le sue doti di fantasia e inventiva accompagnate dal suo spiccato senso tattico. Dopo un buon precampionato, però, il numero 23 del Chievo è stato spostato spesso e volentieri sull’esterno, con anche compiti di copertura, limitandone involontariamente in questo modo, forse, l’apporto alla squadra. Passa da lui il rendimento offensivo della formazione e quindi va recuperato al più presto e messo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Lazarevic, invece, è quel giocatore che rende di più quando entra a partita in corso. Quando cioè la sua velocità e i suoi dribbling possono far ammattire le difese avversarie e creare le condizioni per andare a segno. A volte manca un po’ di concretezza, ma si tratta di un’arma senz’altro in grado di far male e di cui Corini non si è voluto privare nonostante le offerte arrivate per l’ex giocatore del Modena. A sinistra è stato a volte provato Ruben Botta, con buoni esiti, e Riccardo Meggiorini, entrato in campo con l’Empoli e in gol dopo appena cinque minuti. Pellissier, invece, entrato nel finale di gara a Genova contro la Samp, appare ancora indietro nelle gerarchie d’attacco del tecnico bresciano.

A tutto ciò va aggiunto anche l’infortunio di un elemento duttile (da poter impiegare sia a centrocampo sia in attacco, all’0ccorrenza) come Ezequiel Schelotto, schierato contro la Juve alla prima di campionato e poi sparito a causa di un infortunio che tarda a risolversi. Anche per questo motivo questa pausa giunge “a fagiuolo”, sperando che oltre a riordinare le idee si possa anche recuperare il clan degli argentini infortunato (oltre a Schelotto, infatti, sono out anche Izco, come già detto, e Botta, uscito di scena poco prima della sfida di San Siro).

Dopo il match con la squadra capitolina il Chievo – che ha avuto a causa del calendario un inizio di campionato senz’altro non semplice – potrà affrontare una serie di squadre (Genoa, Palermo, Sassuolo, Cesena, Udine, Cagliari) più alla sua portata. Ma non dovrà più “sprecare” come ampiamente fatto contro Parma, Samp ed Empoli, partite dalle quali ci si attendeva qualche punto in più. A Corini il compito di trovare le giuste soluzioni per recuperare il terreno perduto e spazzare via le nubi che, a causa della terza falsa partenza negli ultimi tre anni, si stanno già addensando sopra il cielo gialloblù.

Ernesto Kieffer

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