Child 44

Creato il 19 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Deludente propaganda anti-sovietica

Prodotto negli Stati Uniti, realizzato esclusivamente con attori americani e censurato in Russia, Child 44 è un prodotto farraginoso, abbozzato e con troppa carne al fuoco, che difficilmente trova un degno equilibrio.

Nella Russia sovietica non esiste il crimine. Leo Deminov è un ufficiale efficiente agli ordini del maggiore Kuzmin, che ha archiviato come incidente la morte di un ragazzino. Tuttavia quando si palesa un nuovo omicidio, si convince a indagare.

Trasposizione dell’omonimo romanzo di Tom Rob Smith, Child 44 è un film che delude e che si presenta come un calderone tematico di difficile realizzazione e messa in scena. Principalmente il problema risiede nella volontà di spezzettare la narrazione e di confondere le idee allo spettatore. Difatti si ha la sensazione che progressivamente il film incespichi nella forzata esibizione di diversi tronconi narrativi, che si sommano, si accatastano, ma non trovano una forma ben definita. Inizialmente si fa la conoscenza di Leo (un ragazzino ucraino adottato dall’esercito sovietico), ci si sofferma sul suo eroismo in guerra per poi fare un deciso salto in avanti per conoscere il suo lavoro nella polizia segreta. Da questo punto in avanti Daniel Espinosa (il regista) perde la bussola e comincia a zompettare da un argomento all’altro senza soluzione di continuità: lo spettatore osserva la ricerca di un traditore, la sua cattura e la sua esecuzione, viene a conoscenza di un omicidio (laddove le uccisioni non erano tollerate perché frutto della società capitalista) e assiste al dilemma morale del protagonista. E tutto ciò avviene solo nei primi quaranta minuti di Child 44, quaranta minuti nei quali il pubblico si ritrova a guardare tre differenti film con caratteristiche totalmente diverse.

Purtroppo è a questo punto che Child 44 si arena dal punto di vista narrativo e persegue un unico obiettivo: delineare la spaventosa, spettrale e diabolica Unione Sovietica. E anche se la Storia ha insegnato che durante il comunismo c’erano situazioni di disagio importanti, non si comprende (a decenni di distanza) questo accanimento, che sa eccessivamente di presunzione e supponenza. Infatti l’Unione Sovietica di Child 44 non riesce a delineare nemmeno un carattere positivo; coloro che fanno parte della pellicola divengono immediatamente dei personaggi negativi, amorali nei confronti della patria e del prossimo.

Child 44, richiamando gli echi del killer di Rostov (seriale che ha operato indicativamente tre decenni dopo rispetto al periodo storico rappresentato) e costruendo una vicenda a uso e consumo statunitense (un blockbuster mal assemblato), si perde nelle pieghe delle sequenze e nei superficiali caratteri rappresentati sullo schermo cinematografico. Avvolto da una fotografia spettrale e livida, Child 44 è un’invettiva inutile nei confronti della ex Unione Sovietica. Un minestrone di argomenti che vengono legati tra loro da un debolissimo filo conduttore; un thriller anonimo, dallo scialbo svolgimento e contraddistinto da una serie di personaggi privi di profondità.

Uscita al cinema: 30 aprile 2015

Voto: *


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