CHILDREN OF THE REVOLUTION 1 - Noi e i nostri bambini

Da Sara Bini
“Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.” John Lennon

Dalla mia esperienza di insegnamento e di musicoterapia e dal confronto con amiche mamme o maestre mi sono accorta di alcuni motivi ricorrenti riguardo ai bambini di oggi:
  • Sono ‘iperattivi’ e/o bisognosi di molte attenzioni
  • Sono più vispi e intelligenti di quello che ci si aspetta: le loro domande o commenti pongono l’adulto con le spalle al museo facendolo o incacchiare e/o riflettere.
Sempre più spesso l’esuberante energia del bambino mette a dura prova il genitore e l’insegnante odierno, generalmente sotto stress,  mentre la sfida dell’educazione svela dinamiche non sempre rintracciabili nel manuale del ‘buon pedagogo’.

A seconda delle varie situazioni, purtroppo non sempre idilliache, l’enorme vitalità non facilmente canalizzabile o lo scontro/incontro con l’ambiente prendono la forma del ‘problema’ o del ‘caso certificato’. Non so se gli educatori delle generazioni precedenti si confrontavano con una tale frequenza e varietà di disagi infantili: dislessia, disturbi di apprendimento, mutismo elettivo, tendenze autistiche, iperattività. Talvolta la difficoltà del bambino non è che lo specchio e la manifestazione del disagio inespresso dell’adulto. Ricalca un po’ il rapporto che si ha tra autoconsapevolezza e sintomo fisico: tanto più qualcosa (conflitto, incongruenza, disarmonia) è inconsapevole tanto più sarà manifesta nel corpo.## Prosegue nei due post successivi
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