Avevo intuito, leggendo il libro, che anche lei, Chimamanda, doveva essere un bel personaggio, una tipa un po' straordinaria. Non mi ero sbagliata. Ho imparato a memoria il suo nome e oggi ho ascoltato questo straordinario discorso da lei tenuto, nel 2009, nelle aule del TED.
Parla dell'importanza di raccontare le storie, e spiega perché un'unica storia non è abbastanza. Non dobbiamo accontentarci: proprio da qui nascono le "caselle" e le "etichette" che tolgono dignità alle persone cui le applichiamo. Le nostre vite, le nostre culture, sono composte di molte storie che si intrecciano. Sentendo una storia unica su un'altra persona o su un'altro paese, rischiamo di cadere in gravi malintesi. Ecco di che cosa sono fatti i pregiudizi, le idee approssimative, gli errori di valutazione riguardo a tutte le culture diverse dalla nostra. Sottoscrivo ogni parola di questo racconto appassionante e sincero.
Solo una scrittrice poteva dirlo così: riappropriamoci del caleidoscopio che illumina le nostre vite, che sono fatte di luci e di ombre. E non accontentiamoci di un'unica storia. Mai.
Qui, il link del discorso con i sottotitoli in italiano.