Caratteristiche
Clima e terreno
Viene coltivato principalmente in Italia, in modo particolare nella riviera ligure e nelle colline litoranee nella zona di Savona oltre che in Calabria, Sicilia, Toscana e costa azzurra francese ma è originario della zona meridionale della Cina.
Tecniche di coltivazione
Prima di un’accurata lavorazione del terreno abbiamo una concimazione di base caratterizzata da letame maturo nel periodo invernale. Il globo a chioma piena, che rende più facile la potatura e la raccolta, è il tipo di allevamento utilizzato, basato su un inserimento delle branche sul fusto a quaranta cinquanta centimetri da terra.
Esso inoltre protegge il chinotto da possibili erbe infestanti con un buon ombreggiamento e grazie alle poche operazioni di potatura durante l’allevamento, effettuate nel periodo primaverile, accelera le tempistiche di produzione mediamente al quarto/quinto anno dalla messa a dimora. La potatura consiste in un’attenta eliminazione dei rametti affastellati per permettere un buon distanziamento che permette così l’arieggiamento dei rami secchi, della chioma e dei succhioni. Nel periodo estivo a causa delle poche precipitazioni è necessaria l’irrigazione.
L’arancio amaro e il trifogliato sono i portainnesti maggiormente utilizzati per questa pianta caratterizzata da una propagazione per innesto. L’arancio amaro si adegua a terreni argillosi e limosi ma sufficientemente drenati e calcarei contrariamente non ama i terreni particolarmente compatti. Il secondo predilige i terreni compatti ed umidi temendo invece quelli calcarei, ha una buona resistenza ai parassiti ed al freddo.
Raccolta e parassiti
La raccolta dei frutti avviene in maniera scalare partendo dalla metà di settembre arrivando a dicembre con la raccolta di un terzo di frutti ancora acerbi e due terzi di frutti maturi.
In un periodo di media produttività una pianta arriva ai quattrocento/cinquecento frutti caratterizzati da maturazione e dimensioni differenti. In ambito commerciale troviamo una classificazione dei frutti in base alle dimensioni quelli piccoli che pesano meno di nove grammi, i medi dai nove ai diciassette grammi e i frutti regolari che vanno dai diciotto grammi in poi. L’uso più frequente di questi frutti è la realizzazione della nota bevanda chinotto ma vengono usati anche per mostarde, marmellate, canditi e liquori.
Gli attacchi di parassiti avvengono con frequenza sulla pianta del Chinotto.
Il mal secco, fungo che causa la chiusura dei vasi non permettendo il trasporto della linfa, è uno dei principali parassiti che si consiglia di prevenire con adeguate protezioni sulla pianta in caso di maltempo come la grandine, eseguendo trattamenti specifici a base di rase e con un attenta eliminazione di rami infetti. Per quanto riguarda i parassiti animali troviamo l’acaro ragnetto rosso, la tignola della zagaa e le cocciniglie che si possono eliminare, sempre prestando attenzione agli insetti utili, attraverso l’utilizzo di trattamenti di natura chimica.