Chiude Orkut, il primo social network di Google

Da Innovationmktg @InnovationMktg

Potrebbe sembrare strano affermarlo, ma il termine “social network” non è sempre sinonimo di “successo”; ne sono consapevoli grandi colossi come Microsoft e Yahoo!, i quali hanno dovuto abbandonare piattaforme sociali come Windows Live Space, 360, Kickstart e Mash a causa dell’esiguo numero di iscritti.

La lista dei social network finiti nel baratro, però, non finisce qui: basti citare ancora Pownce, Regeit, Bahu, AvatarsUnited e Sixdegrees.


Purtroppo, da annoverare tra i fallimenti del Web 2.0 c’è anche Orkut, il primo social network di Google. Infatti, la multinazionale di Mountain View ha annunciato che ne chiuderà ufficialmente i battenti il 30 settembre 2014. Ma andiamo con ordine: cos’è Orkut, di cui pochissimi hanno sentito parlare in Italia?

Lanciato nel 2004, Orkut è un social network che consente di realizzare un profilo ricco di dati generali, fotografie e video. Ciò che distingue Orkut dalle altre piattaforme, però, è la possibilità di creare temi personalizzati e di entrare a far parte di community, cioè di gruppi di utenti accomunati da stessi interessi, lingua, nazionalità, ecc.

Col tempo, Orkut era riuscito a raggiungere una certa popolarità in Brasile ed India. Pronto a svilupparsi anche nel resto del mondo, la sua crescita, però, è stata frenata dall’ascesa di Facebook e di altre piattaforme sociali. Come se non bastasse, la creazione di Google Plus, il fratello minore di Orkut, non ha contribuito a migliorarne la travagliata esistenza.

 

Di conseguenza, dopo un’avventura decennale, Google decide di abbandonare il suo primo social network. Comunque, il colosso di Mountain View afferma di aver preso tale decisione per focalizzare la propria attenzione su altri prodotti di successo come Youtube, Google Plus e Blogger.

Da un po’ di giorni non è più possibile creare un nuovo profilo su Orkut, mentre gli utenti già iscritti non hanno nulla da temere: infatti, sarà concesso loro un periodo di tempo sufficiente per esportare i dati dei loro profili, i messaggi e le foto, sfruttando il servizio Google Takeout (disponibile fino a settembre 2016).

Autore: Kafiye Ucar

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