Chiuso il cerchio?

Per chiudere il cerchio (Ferrero con chi va? Ferrero dove sta?) ci serviamo, ancora una volta, del Post che ben riassume le indiscrezioni dei giornali. Bersani avrebbe trovato un accordo con Ferrero e Diliberto. Viene confermato che il primo non aspiri ad ottenere ruoli nel governo. Sta bene tanto a Bersani quanto a Ferrero: quando sarà, l’importante è che Berlusconi non vinca. Il resto si vedrà.Si era anche parlato del Nuovo Ulivo quale “superamento” dell’Unione. Manca all’appello Mastella, ma si corteggia Casini fermo restando che quest’ultimo pur ritenendo il Pd un interlocutore serio e responsabile non farà mai accordi che coinvolgano dipietristi e sinistra radicale. E a proposito di dipietristi. Come la prenderà Di Pietro? Verrà scaricato? Si proporrà come candidato a premier in caso di primarie? E veniamo ora alle primarie. Se l’accordo con la sinistra “anticapitalista” respinge – salvo improvviso utilizzo di stupefacenti da parte di alcuni personaggi politici – eventuali alleanze con le forze centriste (consiste in questo il “superamento dell’Unione”?) è assai presumibile che l’analisi più corretta sia quella del direttore di Europa, Stefano Menichini, secondo il quale “il Pd resuscita i non-riformisti che potranno tornare a insidiarlo domani a dispetto di Vendola (che quell’area vorrebbe fagocitare, senza fare accordi, nella sua scalata alla leadership del centrosinistra) e forse per indebolirne le chances nelle primarie”. Per trovare la quadra (dovrò pure arrivare a un punto, no?), faccio mia l’osservazione di Francesco, già intervenuto in mio soccorso sulla questione Ferrero:

Ferrero non ha mai superato la linea politica che per anni Bertinotti ha dato ai reduci del comunismo all’italiana. Al massimo l’ha un po’ annacquata con più latte e meno cacao, come l’omonima ricetta richiede. A sintetizzare quella linea politica cui fai riferiemnto nel tuo post è riuscito meglio di tutti Corrado Guzzanti molti anni fa. E suonava così: «Prodi (e molti altri come lui, ndr) vuole governare fottendosene della maggioranza. L’ideale della sinistra, invece, è essere in maggioranza fottendosene di governare».