Chiuso il primo procedimento per la tragedia all’Indiana State Fair

Creato il 12 febbraio 2012 da Godblesscountry @massimoannibale

Si è chiusa giovedì dopo sei mesi la prima di tre indagini aperte sulla tragedia occorsa lo scorso 13 agosto durante lo svolgimento della manifestazione Indiana State Fair di Indianapolis, quando – a causa di un fortissimo vento – la struttura in metallo del palco cedette facendolo collassare a terra e provocando un bilancio di 7 morti e una sessantina di feriti (vedi precedente articolo di CountryStateLine). La colpa è stata attribuita in parte uguali tra la ditta che ha montato i tralicci tubolari del palco e la sua copertura, gli operai che hanno eseguito i lavori e i responsabili della manifestazione per omesso controllo. A seguito delle risultanze dell’inchiesta sono state emesse delle sentenze  che obbligano le parti a pagare multe relativamente lievi, la più pesante delle quali è a carico della ditta che si è occupata  dell’allestimento del palco, la Mid-America Sound Corp., la quale deve sborsare 63mila dollari di danni. La indagine è stata condotta dall’Indiana Occupational Safety and Health Administration (OSHA) ed è la prima di tre indagine indipendenti.
Secondo l’AP i responsabili della manifestazione furono informati della limitata capacità del palco di resistere alle intemperie meteorologiche e avrebbero dovuto far evacuare l’area. La Mid-America sostiene che i responsabili dell’Indiana State Fair sapevano che la struttura temporanea del tetto del palco e il materiale usato quella notte non avrebbero mai potuto sopportare il vento di quella sera, che era arrivato a soffiare a circa 50 chilometri all’ora. Nuovi testimoni presentati affermerebbero inoltre che gli Sugarland e i loro manager rifiutarono l’offerta di posticipare l’inizio del concerto di quella sera. Il direttore esecutivo della Indiana State Fair Commission, Cindy Hoye, ha testimoniato come parte in causa nel procedimento contro la Mid-America. Secondo la AP Hoye ha testimoniato che il rappresentante di una agenzia di promozione concerti che lavora con la fiera avvicinò per ben due volte gli Sugarland e parlo loro del desiderio della Indiana State Fair di voler ritardare l’inizio dello show. «Gli Sugarland avevano intenzione di andare in Iowa per partecipare anche allo Iowa State Fair e così dissero che non avevano intenzione di posticipare l’inizio del concerto.» dice Hoye, che aggiunge che la fiera si offrì di pagare un extra agli operai a Des Monies per ridurre il tempo necessario per costruire il palco, ma la band rifiutò.
Una brutta storia che credo non sia ancora finita.
M.A.
(Grazie per la foto a Matt Kruger – Indianapolis Star)


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