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Chiusura delle primarie per Laura Puppato, Alessia Manfredini legge a Padova la lettera di Stefania Bonaldi

Creato il 25 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La serata della chiusura della campagna elettorale dei comitati per Laura Puppato si è svolta a Padova ieri sera, all’Hotel Biri dalle 19. E’ stato possibile seguire in diretta gli interventi degli amministratori locali e di sostenitori sul sito http://www.ustream.tv/recorded/27245640. Una trasmissione di due ore, con la partecipazione di Concita De Gregorio, Marco Paolini, Marina Terragni, Marco Travaglio, Paolo Rumiz, Sabina Ciuffini, Edo Ronchi, Daniela Brancati, gli amministratori locali per Laura, i rappresentanti dei comitati.

La consigliera comunale cremonese Alessia Manfredini è intervenuta dopo un’ora e dieci minuti: si è limitata, in modo modesto quanto serio, a leggere una lettera assai impegnativa, quella del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, che per problemi personali non ha potuto intervenire di persona. Ecco la registrazione. Il testo è leggibile cliccando qui.

Alessia Manfredini non è però il “fido maestro sostituto”. A Cremona ha condotto una nitida battaglia politica sulle questioni ambientali, che ha Cremona richiedono coraggio e preparazione “fuori dal Comune”, ove il virgolettato venga inteso metaforicamente e realmente. Alessia Manfredini, differenziandosi con chiarezza dallo stesso deputato Luciano Pizzetti, vicino a Bersani, si è battuta con competenza anche all’interno del Pd. Si fa fatica a immaginare che cosa sarebbe l’ambiente a Cremona senza le domande e le richieste di Alessia Manfredini, in politica. Fuori dalla politica, altre persone, gruppi e comitati fortunatamente sono assai attivi.

Stefania Bonaldi d’altro lato è già a sua volta nota fuori provincia e fuori Regione: la giunta e la maggioranza di Crema sono una novità forte, anche aspra, ma di valore innovativo straordinario. Non infallibile, non facciamo propaganda. Il modello di lavoro del Comune di Crema è aggiornato a questi tempi perché l’amministrazione riesce ad attivare molte iniziative con pochi soldi, aprendosi ai privati senza sottomissione, e al mondo cattolico senza servilismo. Stefania Bonaldi, bene o male che la si giudichi, sta lavorando in modo nuovo. Il contatto con i cittadini è fortissimo, la comunicazione fra sindaco e abitanti quasi ininterrotta. La prima cittadina è tra la gente, è su Facebook, c’è sempre. E la diffusione di idee del sindaco donna, la testimonianza democratica di Stefania Bonaldi è di primo piano. Questo è un dato. Quando si giudica, si giudica su un sindaco presente. Altri sindaci non ci sono proprio, non hanno i prerequisiti.

Laura Puppato rappresenta il centrosinistra Veneto che vince, dialoga con i cittadini, che vince le elezioni e sa rappresentare un modello diverso di sviluppo e di democrazia. Marco Travaglio ha sostenuto nella serata che “al Nord Bersani e Letta parlavano con i grandi banchieri, non con chi vinceva le elezioni a Montebelluna come Laura Puppato. E il Pd ha finito per candidare Calearo, che è peggio di Scilipoti perché Calearo era capolista. Laura Puppato mi aveva invitato a Montebelluna per una serie di incontri sulla legalità: io ci andai e poi fui fermato dal mio giornale, l’organo ufficiale del Pd, naturalmente l’Unità di Padellaro”. Quindi Laura Puppato ha proseguito la sua ascesa, raccogliendo moltissimi voti alle europee e poi alle regionali, sino a diventare, non senza polemiche e lotte interne al centrosinistra, capogruppo in consiglio regionale.

Il fatto è che queste signore non hanno alcuna intenzione di fermarsi: “Dopo questa candidatura, chi ci ferma più?” ed è stata travolta dagli applausi. No, queste gentilezze non torneranno indietro. Per fortuna si sono decise a cambiare il partito e non si può che sperare che ci riescano. E che dalla provincia di Cremona Alessia Manfredini, Stefania Bonaldi e altri volti nuovi diano una strigliata innovativa di forza inusitata al Pd, senza il quale il partito rischia di morire senza aver fatto una sola riforma popolare, equa e utile che si ricordi.

L’appello al voto di Laura Puppato

Io vorrei chiedervi il voto perché sono sessantacinque anni che questo Paese non considera possibile che alle massime cariche dello Stato ci sia una figura femminile, ma non lo farò. Non lo farò perché quello che sto cercando di rappresentare e che dobbiamo far conoscere in questa campagna per le primarie è un’altra idea di Paese che è possibile se c’è una politica buona che la governa. Vorrei proporre al mio Paese un’altra idea di mondo: un mondo in cui i giovani non siano costretti ad emigrare, un mondo in cui le donne non siano costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro, un mondo in cui le persone anziane siano tenute in considerazione e non siano messe ai margini soprattutto del welfare, vorrei un mondo in cui i cittadini e le imprese non siano costretti a chiedere per favore ciò che è un loro diritto e tutto sia assolutamente trasparente ed in grado di essere a loro completamente funzionale, perché noi siamo i loro dipendenti pubblici. Vorrei che questo Paese tornasse ad essere il Paese dei diritti, in grado di perseguire il malaffare e garantire gli onesti, attraverso un sistema di giustizia che funziona. Vorrei ricostruire insieme a Voi l’Italia, partendo da politiche di equità e da uno sviluppo ecosostenibile, basato sulla blue economy e sulla green economy, che garantiranno un futuro ed un lavoro alle nuove generazioni. Vi chiedo il voto perché la mia storia parla per me ed è una storia di coraggio, di concretezza, di una persona che nelle istituzioni ha lavorato con serietà. Penso che le azioni determinate e coraggiose siano fondamentali perché come diceva Gandhi le perle sono false se i pensieri non si traducono in azioni. Ecco allora che il pensiero tradotto in azione è un’azione positiva per un cambiamento che ci vuole, in questo nostro Paese.

Laura Puppato


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