Chris Bathgate - Salt Year

Creato il 25 aprile 2011 da Beppax

Violini e pianoforti. Banjo e chitarre. Un andirivieni di suoni classici del folk ad impreziosire un lavoro fatto principalmente col cuore. Poi, cosa importa se le invenzioni si contano sulle dita di una mano e se la ragione non riesce a trovare un perché per ogni nota? Ciò che conta è l'amore e il sentimento. Eh già! Perché Bathgate fa quello che sa fare: scrivere belle canzoni, e basta. Il suo ultimo lavoro è una sorta di Pacific Ocean Blue, scritto per i fanatici della melodia d'inizio secolo, un viaggio fatto da trasvolate su paesaggi desertici o su distese silenziose al limite della civiltà. In "Salt Year" niente sembra dissonante. In ogni brano emerge sincera l'anima del cantautore di strada, del menestrello stile Woody Guthrie. Qualcosa di strano pare emergere in brani come "Leeve", ma tutto rientra nel caldo alveolo dell'animo "classico" del rock quando echeggiano le prime note di una chitarra che pare risalire da "End Of The Game" di Peter Green. Pure "Borders" pare ingannare l'ascoltatore, facendogli pensare ad un lento epilogo tramutato in noia, ma poi decidono d'irrompere mille suoni elettrici e tutto si fa stellare.
"Salt Year" è un disco che spopolerà, ed il fatto stesso che si tratti di semplice folk rock eliminerà ogni dubbio circa l'effettiva genuinità dell'opera. Questo disco è una piccola gemma di delicatezza e perfezione formale che lascia senza fiato, uno di quei dischi da ascoltare a ripetizione al caldo tiepido di un tramonto primaverile.