Christian Bale Day - L'Uomo Senza Sonno

Creato il 30 gennaio 2014 da In Central Perk @InCentralPerk

La congrega dei blogger questo mese raddoppia!
Già, non bastava la celebrazione al Maestro Scorsese in onore del già cult The Wolf of Wall Street, visto infatti che questi day nascono principalmente per festeggiare un attore/regista degno di questo nome nel giorno del suo compleanno, la scelta è andata a quel camaleontico di Christian Bale, che proprio oggi spegne 40 candeline.
Dopo averlo visto muscoloso e in forma nei panni di Batman, e dopo averlo visto incredibilmente ingrassato e imbruttito in American Hustle, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di vederlo scheletrico come non mai ne L'uomo senza sonno.

La pellicola di Brad Anderson ruota tutta attorno a Bale e al suo preoccupante dimagrimento, facendo scorrere e soffermare più che spesso la macchina da presa sul suo corpo, sul suo pallore, su quelle ossa sporgenti e quegli occhi incavati.
Il naturale senso di pietà per quest'uomo, e anche un po' di disgusto, è poi accentuato dal suo carattere schivo e imprevedibile, capace di essere divertente e romantico, ma anche di andare con una prostituta -forse sua unica vera amica- e di commettere i più gravi errori.
Trevor Reznik è infatti un operaio dedito al lavoro e alla solitudine, abitudinario (cliente fisso del bar dell'aeroporto) e incapace di dormire. Tutte le volte che infatti si appisola viene subito svegliato o da rumori o dal misterioso Ivan, apparentemente suo collega ma forse qualcosa d'altro.
Il film mostra infatti la lunga discesa negli inferi che la stessa mente di Reznik compie, tra quelle che appaiono fin da subito come allucinazioni, teorie complottiste che pian piano vanno a formarsi, paure e deliri che faticano a trovare un senso.

Il problema di The Machinist (questo il titolo originale) è però che il senso che qualcosa d'altro stia dietro ai deliri di Reznik si avverte fin dall'inizio. Quella sua mancanza di sonno, unita alla continua visione di un determinato luogo e di una determinata persona fanno scattare l'allarme nello spettatore che si mette subito a cercare di trovare la risposta e la soluzione al suo problema.
E quando questa arriva, bè, lascia abbastanza insoddisfatti anche perchè tra musiche inquietanti ma davvero troppo ripetitive, lo stile noir, la fotografia cupa che vira al grigio e i continui rimandi e riferimenti alle opere di Dostoevskij con cui Anderson ha confezionato la messa in scena, hanno fatto trasferire il mancato sonno di Reznik proprio a chi guarda.
Nulla da dire, però, su Bale che, come un attore della vecchia scuola, si cala in modo impressionante negli stretti e quasi invisibili panni del protagonista, rendendo la sua recitazione prima di tutto fisica, portando a galla tutto lo squallore e le ossessioni di un operaio e i suoi sensi di colpa.
Non certo il miglior film della carriera, per quel che mi riguarda, e credo che Bale stesso, visto il peso che -spero con piacere- ha messo su ultimamente, si sia lasciato volentieri alle spalle questa produzione.

Come sempre, a partecipare alla festa anche gli altri inossidabili blog:
Director's cult
Non c'è paragone
Pensieri Cannibali
Ho voglia di cinema
White Russian
Life functions terminated
Montecristo

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