Non mancano lavori di Lucio Fontana, tra le quali una potente terracotta Concetto Spaziale, datata 1963-1964, e una tela rara color oro della serie Quanta, concepita nel 1959. All’asta due opere in bronzo di Arnaldo Pomodoro, Disco e Sfera, entrambe eseguite nel 1990, un dittico di Mario Schifano del 1960 e un Achrome di Piero Manzoni. Una sezione speciale sarà dedicata all’Arte Povera con opere di Pino Pascali, Pier Paolo Calzolari e un sorprendente arazzo di Alighiero Boetti, Tutto, eseguito a Peshawar nel 1988-1989. Sono, inoltre, tre le grandi collezioni private comprese nella vendita: la collezione della critica d’arte Lea Vergine, la collezione Libero Grande di Napoli, che comprende una Victoire de Samotracia di Yves Klein e una Merda d’artista di Piero Manzoni, e la collezione Maria Teresa Venturini Fendi e Plinio de Martiis di Roma. Chiude il catalogo la serigrafia su tela di Andy Warhol, Torso, del 1977.
In attesa di vedere come andranno le cose, l’Osservatorio sul Mercato dei Beni Artistici di Nomisma ha reso pubbliche le sue previsioni per il 2013 dalle quali emerge come, lo scorso anno, il fatturato delle case d’asta presenti in Italia si sia ridotto drasticamente con l’eccezione della vercellese Meeting Art che ha registrato un +0,32% modesto ma confortante, se paragonato al -59% di Christie’s o al -43% diSotheby’s.
«Il mercato italiano – affermano i curatori dello studio Nomisma – presenta un andamento distinto rispetto ai principali mercati internazionali dell’arte, per le specificità dei collezionisti italiani (è noto che si scambiano opere con un valore medio inferiore alle piazze estere), per le peculiarità istituzionali e fiscali che regolano lo scambio di questi beni e per le difficoltà più pronunciate dell’Italia nella situazione di perdurante crisi, un elemento che ha inciso profondamente sulle capacità di spesa dei collezionisti». Uno scenario da cui si discosta, almeno in parte, proprio l’arte contemporanea che nel nostro paese «risulta in linea con il mercato internazionale, seppure su andamenti di prezzo inferiori». E allineate alla dinamica dei mercati internazionali sono anche le previsioni per il primo semestre 2013: sono attese minime riduzioni di prezzo dovute all’incertezza politica e al recente peggioramento congiunturale. Previsioni che, in parte, il risultato di Christie’s potrebbe aver già sovvertito e questo potrebbe essere un primo segno positivo.
Nicola Maggi
http://www.collezionedatiffany.com/
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