Penultima Top per Christmas Five. Ormai Natale è arrivato. E questa Top la dedico ai miei amati libri. Quei libri che mi fanno pensare alle feste, che sono strettamente legati al Natale e alla sua atmosfera, anche se non parlano necessariamente di questa festività. Lo scorso anno stilai una lista simile che potete consultare QUI. Quest’anno l’impresa si fa più ardua, ma non impossibile. E in questo modo rispondo anche al Recommendation Monday della settimana.
1. Fuga dal Natale di John Grisham
Luther e Nora Krank sono un'affiatata coppia di mezza età, abituata a vivere secondo le tradizioni. Quando però la loro unica figlia, Blair, decide di partire come volontaria per il Sudamerica, un pensiero un po' folle, ma via via sempre più concreto, si insinua in loro: che senso ha trascorrere il Natale senza Blair? E se lo saltassero? I due decidono concordemente di rinunciare ai costosi e inutili festeggiamenti di Natale per concedersi una bella crociera ai Caraibi. Ma i poveri Krank vengono presi di mira da tutta una comunità che non accetta deroghe alla norma e saranno costretti a rivedere i loro piani...
Un romanzo leggero letto anni fa e che in qualche modo dissacra questo periodo fin troppo festoso. Grisham si prende una pausa dal legal thriller per raccontare la storia di questa coppia che vuole scappare dal Natale e da tutto ciò che comporta. Una dichiarazione di intenti insomma. E paradossalmente, il racconto di questa fuga, o perlomeno del suo tentativo, rende il libro quasi un classico per le Feste.
2. Lo Hobbit di J. R. R. Tolkien
"Lo hobbit" è il libro con cui Tolkien ha presentato per la prima volta, nel 1937, il foltissimo mondo mitologico del Signore degli Anelli, che ormai milioni di persone di ogni età, sparse ovunque, conoscono in tutti i suoi minuti particolari. Tra i protagonisti di tale mondo sono gli hobbit, minuscoli esseri "dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari", timidi, capaci di "sparire veloci e silenziosi al sopraggiungere di persone indesiderate", con un'arte che sembra magica ma è "unicamente dovuta a un'abilità professionale che l'eredità, la pratica e un'amicizia molto intima con la terra hanno reso inimitabile da parte di razze più grandi e goffe" quali gli uomini. Se non praticano la magia, gli Hobbit finiscono però sempre in mezzo a feroci vicende magiche, come capita appunto a Bilbo Baggins, eroe quasi a dispetto di questa storia, che il grande "mago bianco" Gandalf coinvolgerà in un'impresa apparentemente disperata: la riconquista del tesoro custodito dal drago Smog. Bilbo incontrerà così ogni sorta di avventure, assieme ai tredici nani suoi compagni e a Gandalf, che appare e scompare, lasciando cadere come per caso le parole degli insegnamenti decisivi. E il ritrovamento, apparentemente casuale, di un anello magico, è il germe della grande saga che Tolkien proseguirà nei tre libri del "Signore degli Anelli" illuminando nel suo durissimo senso un tema segreto de "Lo hobbit": cosa fare dell'Anello del Potere?
Letto lo scorso Natale, ma, già da qualche anno, il mondo di Tolkien si lega a questo periodo dell’anno. E visto il genere, direi che si tratta di una lettura perfetta per le vacanze.
3. Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac
"Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: 'l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica'." (Stefano Benni)
Un libro che parte dalla viglia di Natale, dove Babbo Natale non è il dolce vecchietto che conosciamo, dove un bambino dai grandi occhiali disegna Orchi di Natale. Se non avete mai letto la saga dei Malaussène, questo è il periodo perfetto per cominciare.
4. Il principe felice e altre storie di Oscar Wilde
Dall'alto del suo piedistallo, la statua del Principe Felice domina la città e ne coglie tutte le brutture e la profonda miseria. Una notte racconta la sua storia a una rondine e le chiede aiuto; così l'uccello, invece di migrare, lo spoglia delle pietre preziose e dell'oro che lo abbelliscono per portarli ai poveri. Ma poi arriva l'inverno... Anche il topo d'acqua racconta una storia, quella del piccolo giardiniere Hans che considera vero amico il ricco mugnaio solo perché questi gli ha promesso una carriola rotta; e poi c'è la storia dell'usignolo che sacrifica la propria vita per lo studente innamorato; e quella del razzo vanaglorioso che per attirare l'attenzione piange e alla fine, tutto bagnato, non riesce a esplodere; o ancora quella del Gigante Egoista nella quale si racconta di come il sorriso di un bambino speciale riesca a sciogliere il gelo nel giardino e nel cuore del gigante... Questi e altri sono i protagonisti della raccolta dei nove preziosi racconti che Oscar Wilde scrisse per i suoi figli. Storie di devozione e compassione che descrivono con sottile ironia le contraddizioni dell'epoca; fiabe senza tempo che colpiscono e commuovono oggi come allora.
Da bambina avrò letto queste fiabe infinite volte. E a Natale c’era sempre più gusto. Ormai la mia predilezione per Wilde è cosa nota, ma se potete, fatevi e fate ai bimbi che vi sono attorno un bel regalo di Natale come questa piccola raccolta. Adorabile.
5. Le Fiabe di Beda il Bardo di J. K. Rowling
Il volume "Le Fiabe di Beda il Bardo" raccoglie storie scritte per giovani maghi e streghe. Sono state popolari favole serali per secoli, perciò "Il Pentolone Salterino" e la "Fonte della Buona Sorte" sono altrettanto familiari a molti studenti di Hogwarts quanto Cenerentola e la Bella Addormentata nel Bosco lo sono ai bambini Babbani (non magici). È un volume lasciato da Albus Silente a Hermione Granger nel settimo e ultimo libro della serie, "Harry Potter e i Doni della Morte", e rivela indizi cruciali per il compimento della missione di Harry volta alla distruzione degli Horcrux di Lord Voldemort. Questa edizione include le "Fiabe", tradotte dalle rune originali da Hermione Granger e illustrate dalla stessa Rowling, ma anche i commenti del Professor Albus Silente, su gentile concessione dell'Archivio dei Presidi di Hogwarts. Il volume è pubblicato su iniziativa del Children's High Level Group (CHLG), istituzione benefica inglese fondata da J. K. Rowling e dalla parlamentare europea Emma Nicholson, allo scopo di migliorare la vita dei bambini disagiati in tutta Europa.
Non volevo inserire sempre Harry Potter, che non mi stancherò mai di consigliare a ogni età e in ogni stagione, ma la zia Rowling mi rientra dalla finestra con questa breve raccolta che la scrittrice creò per beneficienza e che raccoglie le famose storia che Hermione legge nell’ultimo libro della saga di HP (Harry Potter doni della morte). Qui, infatti, si trova la “Storia dei tre fratelli e dei doni”. Imprescindibile per un Potterhead, può essere letto anche senza conoscere a menadito i romanzi della saga. Basta solo tanta curiosità e la voglia di lasciarsi travolgere da un mondo fantastico in tutti i sensi. E se da cosa nasce cosa, finirete per divorarvi tutti i sette romanzi che raccontano le avventura di Harry e i suoi amici.
Bene gente, passate una buona Vigilia! Ci vediamo domani con l’ultima Top!