Chucho Valdés in concerto a Milano dal 24 al 26 ottobre: un’evoluzione continua del jazz contemporaneo senza dimenticare tradizione e grandi classici
Per un Maestro di questo calibro sarebbe riduttivo limitarsi a una descrizione accademica dell’ultima fatica che i fortunati potranno gustarsi live. Il nuovo album, Border-Free, vede il pianista al massimo della sua qualità espressiva, grazie anche al supporto della Band, che manda avanti la tradizione di giovani, talentuosi musicisti cubani: Angel Gastón Joya Perrellada (Basso), Rodney Illarza Barreto (Batteria), Yaroldy Abreu Robles (Percussioni), Dreiser Durruthy Bambolé (Percussioni&Voce).
Il successo di Valdés non arriva per caso e lo si intuisce dalla sua storia personale. Comincia a suonare all’età di 3 anni e grazie al suo innato talento ha l’opportunità di affinare gli studi grazie alla vicinanza del padre, il grande Ramón “Bebo” Valdés, che ne consiglia i maestri e le scuole per poi, già da adolescente, dirigerlo in alcune band locali.
Chucho deve tutto al padre e nonostante quest’ultimo sarà costretto all’esilio imposto dal regime castrista, a causa del quale non tornerà più in terra natìa, si ritroveranno a collaborare artisticamente in Europa, in più occasioni, una tra queste il film documentario Calle 54 di Fernando Trueba.
Chucho Valdés comincerà solo negli ultimi anni a concentrarsi sulla sua carriera solista.
Il suo ultimo lavoro, Border-Free, comprende 8 pezzi: romantici, energici, delicati, esplosivi, intimisti, in cui la sensibilità di “Chucho”ci impedisce di tralasciare la sua ricca storia e la sua irresistibile genialità. Vien da sé che nella sua carriera si sia aggiudicato, tra i più degni di nota, 5 Grammy e 3 Latin Grammy Awards.
1 Congadanza
2 Caridad amaro
3 Tabù
4 Bebo
5 Afro-comanche
6 Pilar
7 Santa Cruz
8 Abdel
Written by Irma Silletti