L’Ilva chiude.
A rischio circa 20.000 posti di lavoro.
In pericolo non solo lo stabilimento di Taranto ma anche gli altri sparsi nella penisola.
Ma l’acciaio a cosa serve?
Bè non so, a fare un‘autovettura, una lavatrice, le tubazioni per gli impianti idraulici ed altra robettina simile.
Giro di affari miliardario, leggevo stamattina che hanno calcolato una perdita netta per il paese Italia di circa 5 miliardi.
Cinque miliardi di euro. A tradurli in lire, nelle “ vecchie “ lire, sono circa 10.000 miliardi!
Una cifra paurosa.
Pensiamo alla difficoltà di tutte quelle famiglie alle quali viene a mancare uno stipendio, alle persone che hanno investito in un appartamento e che oltre a pagare il mutuo si vedono costretti a pagare anche l’IMU.
Come faranno ora senza lavoro?
Come faranno a dare da mangiare ai loro figli?
Il lavoro è importante, è fondamentale.
Questo è sempre stato l’assioma portante della Repubblica Italia che a dire il vero non è stata l’unica nazione a recepirlo, ma sicuramente tra le più solerti. L’abbiamo scritto anche nella Costituzione.
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Ed in nome del lavoro si è sacrificato tutto.
Hanno iniziato negli anni 60/70.
Pur di far guadagnare e spendere di più le famiglie italiane hanno svenduto il concetto di femminilità ad una parte di donne che di femminile non avevano nulla. Le femministe.
Non sto parlando dei diritti fondamentali di un essere umano, badate bene, per me non esiste nessunissima differenza tra diritti e doveri di un uomo o di una donna.
Sto parlando del fatto che hanno obbligato le donne ad uscire di casa in nome di una presunta parità con gli uomini che erano i primi a essere sfruttati come delle bestie (pensate un attimo ai braccianti del dopoguerra o ai lavoratori di fabbrica negli anni 70) inducendole ad abbandonare i figli ed il focolare domestico per dare in cambio cosa?
Nulla.
Una lavatrice, una macchina, un frullatore, una tv a schermo piatto.
Pensate a tutto quello che hanno perso!!!
Ve lo elenco.
No meglio di no!
Sarebbe sconfortante.
In nome del progresso abbiamo calpestato ogni cosa, ogni persona che si opponeva anche con ragione.
In nome dello sviluppo abbiamo preso decisioni che hanno distrutto l’ambiente.
In nome del lavoro abbiamo sacrificato, uccidendola la nostra anima.
Guardate la foto sotto.
Guardate l’obbrobrio, la catastrofe ambientale, lo scempio, la distruzione…….ma nonostante tutto ci hanno fatti arrivare al punto di rimpiangerla!!
Non occorre aggiungere ulteriore commento.
“L’uomo talvolta crede di essere stato creato per dominare, per dirigere.
Ma si sbaglia.
Egli è solamente parte del tutto.
La sua funzione non è quella di sfruttare, bensì è quella di sorvegliare, di essere un amministratore. L’uomo non ha ne potere, ne privilegi.
Ha solamente responsabilità”.
Orens Lyons, Onondaga
C.