E’ un periodo questo in cui la repressione del regime iraniano si accanisce particolarmente contro i poeti. Dopo il caso dell’arresto di Fatemeh Ekhtesari e Mehdi Mousavi, condannati a un totale di 20 anni di detenzione e 200 frustate (No Pasdaran), adesso veniamo a sapere che l’intelligence iraniana ha tentato di arrestare Alibait Sayah, un poeta di Ahvaz. Le forze di sicurezza sono arrivate improvvisamente nella casa di Alibait, sicure di trovarlo, ma hanno scoperto che il poeta non era in casa. Per questo, hanno ordinato alla famiglia di farlo presentare il prima possibile nell’ufficio dell’intelligence di Ahvaz (Hrana).
Alibait Sayah e’ nato nel 1978 e risiede ad Ahvaz. Ha due figlie e per mantenersi fa il fotografo. Tra le altre cose, egli e’ tra i fondatori dell’istituto Shorough, bandito dal regime iraniano per la sua attività culturale non allineata. Alibait, scrive i suoi poemi in arabo e la repressione contro di lui si lega alla generale repressione della popolazione Ahwazi in Iran. Solamente poco tempo fa, il regime iraniano ha impiccato un altro poeta Arabo-iraniano, Hashem Shaban, con l’accusa di essere un “nemico di Dio” (Repubblica).
Purtroppo, in conclusione, dobbiamo ricordare che Alibait Sayah e’ stato già arrestato nel 2008 e posto sotto stretta sorveglianza. In quella occasione, il regime gli confisco’ anche la telecamera e il PC e gli fu proibito di leggere i suoi poemi in pubblico.
Tutto questo avviene nell’Iran di Hassan Rouhani. Lo stesso Rouhani che il prossimo 14 novembre arriverà in Italia, per una visita ufficiale. Al Governo Italiano il compito di chiedergli conto degli abusi dei diritti umani, compiuti quotidianamente dal regime iraniano.