“Ci siamo già conosciuti? Certamente. Molto tempo fa, nei recessi dell’etere dove è stata creata la nostra anima, noi dormivamo avvolti dalla saggezza di Dio. Quando Egli ci ha destati, ci siamo allontanati da Lui, come il figliol prodigo della parabola evangelica, e abbiamo dimenticato i divini legami che ci uniscono gli uni agli altri, diventando così degli estranei. Dopo aver lasciato la nostra dimora in Dio, il destino ci ha trasformati in viaggiatori solitari su questa terra.Vi rendete conto di quanto vi siete allontanati da Lui? Vi rendete conto che state vagabondando da infinite incarnazioni? È difficile dire quante siano. Eppure, di tanto in tanto, esperienze, luoghi o volti risvegliano in voi un’intima sensazione di familiarità che vi parla sommessamente di un passato conosciuto.Ogni anima è onnisciente, ma la sua natura esteriore, che si è identificata con il corpo e con l’ego, è limitata dal nome, dalla famiglia e dall’ambiente. Il giorno in cui l’anima ricorderà la sua origine divina, la vostra coscienza vivrà nuovamente nell’immenso regno dello Spirito e voi riconoscerete tutte le cose che dimorano in Lui, proprio come ora conoscete la vostra piccola casa terrena e la vostra famiglia.La più meravigliosa delle esperienze è incontrare e riconoscere qualcuno che avete già conosciuto, un compagno di viaggio con il quale avete percorso il sentiero della vita in precedenti incarnazioni. Ho conosciuto nelle vite passate tutti i miei familiari. Di tanto in tanto incontro altre persone che ho frequentato in incarnazioni precedenti, come ad esempio gli amici d’infanzia; sebbene non abbiano niente in comune con la mia attuale, sono anime che ho già conosciuto. Anche prima di lasciare l’India per venire in America, e in seguito, quando arrivai a Boston, sapevo che avrei incontrato molti veri amici delle mie vite precedenti. Riconosco perfettamente coloro che ho già conosciuto quando li incontro in questa vita. Ad alcuni ho detto: “Finalmente ti ho ritrovato, siamo stati insieme un tempo. Perché ti sei fatto attendere così a lungo?” Io cerco coloro che dovevano trovarsi al mio fianco per lavorare con me nell’opera di Dio. Ogni giorno li chiamo:”Dove siete voi che un tempo eravate accanto a me?” Improvvisamente mi appare un volto tra la folla e penso: “Ecco, uno di loro ha udito il mio richiamo.” Proprio ora, mentre guardo i vostri volti, non posso fare a meno di pensare che un tempo, nell’indistinto lontano passato, voi avete udito la mia voce e il mio richiamo vi ha portati qui. Per quale altro motivo, tra milioni di persone, siete stati spinti a venire, se non fosse stato Dio a scegliervi?Alcune anime, non completamente uscite dal sonno dell’ignoranza che nasconde i ricordi delle vite passate, si soffermeranno a pensare: “Si, so di che cosa sta parlando. Non so dove, ma io ho già sentito questa voce, la conosco.” Non ho mai visto il mio Guru, lo Swami Sri Yukteswarji, che di solito era molto riservato, tanto eccitato come quando ci incontrammo per la prima volta. Si rese conto che io avevo capito istantaneamente chi era, ma lui sapeva tante cose che io non sapevo. Anche Krisna disse al suo amato discepolo: “Molte sono le mie esistenze passate e molte le tue, o Arjuna; io le conosco tutte, ma tu non le ricordi.” Non potrò mai dimenticare la gioia che ho provato quando riconobbi il Maestro la prima volta in cui lo incontrai. Mai nella mia vita ho conosciuto una persona tanto straordinaria. Egli era l’espressione vivente dello spirito di Dio. Sri Yukteswarji era molto umile. Gli amici non avevano motivo di sentirsi intimoriti da lui. Ma una volta diventati suoi discepoli, guai a coloro che non riuscivano a sopportare la sua ferrea disciplina! Egli non dava importanza alle parole, ma ai pensieri. Molti non erano in grado di accettare la sua severità. Tuttavia, fui felice quando mi accorsi che stava cancellando dalla mia mente ogni pensiero sbagliato, permeandola di saggezza divina. Sri Yukteswarji era una meravigliosa fonte di saggezza poiché, quando amate sinceramente Dio, sapete tutto quello che Egli sa. Il Maestro amava veramente Dio.” (Paramahansa Yogananda)
“Ci siamo già conosciuti? Certamente. Molto tempo fa, nei recessi dell’etere dove è stata creata la nostra anima, noi dormivamo avvolti dalla saggezza di Dio. Quando Egli ci ha destati, ci siamo allontanati da Lui, come il figliol prodigo della parabola evangelica, e abbiamo dimenticato i divini legami che ci uniscono gli uni agli altri, diventando così degli estranei. Dopo aver lasciato la nostra dimora in Dio, il destino ci ha trasformati in viaggiatori solitari su questa terra.Vi rendete conto di quanto vi siete allontanati da Lui? Vi rendete conto che state vagabondando da infinite incarnazioni? È difficile dire quante siano. Eppure, di tanto in tanto, esperienze, luoghi o volti risvegliano in voi un’intima sensazione di familiarità che vi parla sommessamente di un passato conosciuto.Ogni anima è onnisciente, ma la sua natura esteriore, che si è identificata con il corpo e con l’ego, è limitata dal nome, dalla famiglia e dall’ambiente. Il giorno in cui l’anima ricorderà la sua origine divina, la vostra coscienza vivrà nuovamente nell’immenso regno dello Spirito e voi riconoscerete tutte le cose che dimorano in Lui, proprio come ora conoscete la vostra piccola casa terrena e la vostra famiglia.La più meravigliosa delle esperienze è incontrare e riconoscere qualcuno che avete già conosciuto, un compagno di viaggio con il quale avete percorso il sentiero della vita in precedenti incarnazioni. Ho conosciuto nelle vite passate tutti i miei familiari. Di tanto in tanto incontro altre persone che ho frequentato in incarnazioni precedenti, come ad esempio gli amici d’infanzia; sebbene non abbiano niente in comune con la mia attuale, sono anime che ho già conosciuto. Anche prima di lasciare l’India per venire in America, e in seguito, quando arrivai a Boston, sapevo che avrei incontrato molti veri amici delle mie vite precedenti. Riconosco perfettamente coloro che ho già conosciuto quando li incontro in questa vita. Ad alcuni ho detto: “Finalmente ti ho ritrovato, siamo stati insieme un tempo. Perché ti sei fatto attendere così a lungo?” Io cerco coloro che dovevano trovarsi al mio fianco per lavorare con me nell’opera di Dio. Ogni giorno li chiamo:”Dove siete voi che un tempo eravate accanto a me?” Improvvisamente mi appare un volto tra la folla e penso: “Ecco, uno di loro ha udito il mio richiamo.” Proprio ora, mentre guardo i vostri volti, non posso fare a meno di pensare che un tempo, nell’indistinto lontano passato, voi avete udito la mia voce e il mio richiamo vi ha portati qui. Per quale altro motivo, tra milioni di persone, siete stati spinti a venire, se non fosse stato Dio a scegliervi?Alcune anime, non completamente uscite dal sonno dell’ignoranza che nasconde i ricordi delle vite passate, si soffermeranno a pensare: “Si, so di che cosa sta parlando. Non so dove, ma io ho già sentito questa voce, la conosco.” Non ho mai visto il mio Guru, lo Swami Sri Yukteswarji, che di solito era molto riservato, tanto eccitato come quando ci incontrammo per la prima volta. Si rese conto che io avevo capito istantaneamente chi era, ma lui sapeva tante cose che io non sapevo. Anche Krisna disse al suo amato discepolo: “Molte sono le mie esistenze passate e molte le tue, o Arjuna; io le conosco tutte, ma tu non le ricordi.” Non potrò mai dimenticare la gioia che ho provato quando riconobbi il Maestro la prima volta in cui lo incontrai. Mai nella mia vita ho conosciuto una persona tanto straordinaria. Egli era l’espressione vivente dello spirito di Dio. Sri Yukteswarji era molto umile. Gli amici non avevano motivo di sentirsi intimoriti da lui. Ma una volta diventati suoi discepoli, guai a coloro che non riuscivano a sopportare la sua ferrea disciplina! Egli non dava importanza alle parole, ma ai pensieri. Molti non erano in grado di accettare la sua severità. Tuttavia, fui felice quando mi accorsi che stava cancellando dalla mia mente ogni pensiero sbagliato, permeandola di saggezza divina. Sri Yukteswarji era una meravigliosa fonte di saggezza poiché, quando amate sinceramente Dio, sapete tutto quello che Egli sa. Il Maestro amava veramente Dio.” (Paramahansa Yogananda)
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