Ci sono cose che perdi e per tutta la vita ti chiedi dove siano.
Ci sono persone che perdi e per tutta la vita ti chiedi dove siano.
Come sia successo, perchè non riesci a liberartene nonostante non siano più lì con te.
Vuoi vedere che aveva ragione Ligabue e certe cose sono impossibili da mettere via?
Ci sono giorni che capisci che certe cose ti fanno proprio male.
E ci sono giorni che riesci anche a liberartene. O almeno ti liberi della parte materiale di quello che ti da fastidio.
E ci sono giorni che te ne dimentichi.
Da sempre, fin da piccola, mi torturo immaginando dove siano finite le cose che ho perso. C'è un angolino della mia mente dove stanno tutte insieme a raccontarsi la loro vita. C'è un bracciale d'oro di mia nonna, che mia madre mi aveva prestato e che io ho perso da adolescente: è lì che racconta di essersi sfilato dal mio polso e di essere caduto da qualche parte a Carlforte... ma non mi dice mai dove. C'è il numero del bancomat che ho scordato durante la gravidanza, è lì che ripete a tutti i suoi numerini, ma in silenzio, così che io non possa sentirlo. Ci sono Gi, A, Ci ed E che si raccontano i frammenti di vita che hanno condiviso con me senza riuscire a spiegarmi perchè non sono più nella mia vita.
E poi c'è una stanzetta, buia, c'è una lettera, che non parla con nessuno, perchè non saprebbe nemmeno cosa dire. Perchè anche lei ha dimenticato di esistere. Sa di avermi fatto male. Sa di essere stata un'ancora in certi momenti. Sa che come tutte le ancore è stata un peso e non sa bene nemmeno lei quanto in fondo mi ha portata. Ma non sa che dire. Perchè nemmeno lei ricorda di essere stata e di non essere stata più.
Non ricorda. E non ricordo nemmeno io come e quando, dopo averla letta e riletta per anni, ho deciso, forse, di strapparla e buttarla via, forse bruciarla? Non lo so.
So che l'ho cercata per anni.
So che oggi è uno di quei giorni in cui vorrei riaverla tra le mani.
So che mi farebbe male.
So che vorrei che fosse qui.
So che non esiste più.