domenica andrò a manifestare insieme a altre donne (e, ovviamente, spero, uomini) della mia città.
ci vado per lo stesso motivo per il quale sono andata a roma alla manifestazione del piddì: perchè di questi tempi non c’è nessun motivo per essere schizzinosi.
nessuno.
per questo non capisco, non capirò mai, alcune frasi che leggo su faccia libro della serie “oh, ragazze, ma non ci saranno mica striscioni di sindacato o di partito, vero? perchè io non mi voglio sentire strumentalizzata!”
come?
ma magari ci fossero sindacati o partiti che vogliono strumentalizzare le manifestazioni contro il cainano!
magari fossero in piazza tutti i giorni, i sindacati e i partiti!
ma cheppalle, che strapalle questa storia dei partiti e delle strumentalizzazioni!
io, che un partito non ce l’ho più, sarei ben felice di trovare alla manifestazione di domenica una donna, un uomo, un calorifero con uno straccio di bandierina di partito, a dire “io sono una donna del piddì e sono qui” io sono una donna di SeL e sono qui” io sono una donna della CGIL e sono qui”
dove dovrebbe essere il problema?
e poi distinguo di ogni genere…
“noi dobbiamo scendere in piazza ma non in un’ottica antiberlusconiana…”
no? e in quale ottica, di grazia?
“noi non possiamo giudicare le ragazze che hanno scelto questa strada, visto che il femminismo ci ha insegnato che ognuna del proprio corpo può fare quello che vuole”
il femminismo ci ha insegnato questo? che si può andare a letto col sultano per avere un posto da consigliere regionale? per essere candidate alle europee? forse ero assente quando il femminismo insegnava questa merda ma a me pareva che il femminismo fosse un’altra cosa, che il femminismo fosse la mi’mamma che di giorno lavorava e di notte studiava, che il femminismo fosse la mi’nonna che a quelli che all’entrata in fabbrica si presentavano coi calzoni tirati giù a spregio delle donne che lavoravano lei attaccava l’ombrello e diceva “quando esco dal turno ce lo voglio ritrovare”.
a me il femminismo ha insegnato che posso fare girare il mondo, studiare scEnze, partecipare a riunioni in tre lingue diverse, prendere treni, aerei, autobus a qualsiasi ora del giorno e della notte per raggiungere un posto di lavoro.
a me il femminismo ha insegnato il senso di responsabilità verso me stessa e verso i miei sogni, la dignità di essere donna, di essere diversa e nello stesso tempo uguale agli uomini.
non nei loro difetti peggiori, nella pretesa di avere gli stessi diritti e le stesse aspirazioni alla felicità.
io domenica ci vado, spero di trovarci uomini, donne, bambini, vecchi, partiti, sindacati e meno discorsi a bischero di quelli che ho sentito in questi giorni.