Ci vediamo in appello

Creato il 27 giugno 2013 da Rightrugby
Frase classica del legal thriller e delle serie tv alla Law & Order. Ecco: alle regola 17.22.2 si legge che l'International Rugby Board ha il diritto fare appello per decisioni disciplinari - anche se non è mai stata invocata per un verdetto di non colpevolezza. Il precedente oramai è attuale dal momento che l'IRB ha riportato "in tribunale" la sentenza sul capitano dell'Australia, James Horwill, che ad inizio settimana era stato scagionato dall'accusa di stamping ai danni di Alun-Wyn Jones durante il primo Test Match contro i Lions a Canberra. 
La seconda linea nonché capitano dei Wallabies sarà regolarmente in campo sabato a Melbourne per la seconda partita della serie, ma è di nuovo a rischio di non esserci in quello che potrebbe essere lo showdown del Tour 2013, il terzo Test Match. "E' un passo senza precedenti quello preso dell'IRB in ciò che rappresenta il più grande evento rugbistico in Australia dopo la Coppa del Mondo 2003", ha dichiarato Bill Pulver, chief executive dell'Australian Rugby Uonion. "Come rispettiamo il diritto del board di intervenire, allo stesso modo rispettiamo la conoscenza e l'esperienza di giudici imparziali e scelti", ha proseguito facendo riferimento al panel che ha già trattato l'argomento. "Siamo sorpresi e delusi di apprendere che la decisione del judicial officer Mr. Hampton non solo sia posta in questione, ma giudicata anche erronea". L'approccio dell'IRB, per Pulver, crea il serio rischio di disturbare i Wallabies e l'atmosfera che si respira attorno al tour. 
"Dato il dovere di assicurare il bene a tutti i livelli del gioco, l'IRB è costretta ad esaminare ulteriormente azioni fallose che potrebbero impattare potenzialmente o di fatto sulla salvaguardia del benessere dei giocatori", si legge invece nel documento emesso dall'organo che ha sede a Dublino, nel quale viene sottolineato proprio il diritto dell'IRB di fare ricorso sulle decisioni derivanti dalle partite, secondo quanto previsto delle regole. 
Horwill è nel XV scelto da Robbie Deans per sabato, sempre con i gradi di capitano. Gli unici cambi apportati riguardano il reparto dei trequarti, con Kurtley Beale che rileva Berrick Barnes (fermo per il colpo alla testa accorso lo scorso week-end) e Joe Tomane al posto di Digby Ioane (per lui problemi alla spalla). James O'Connor resta all'apertura, ma per la piazzola c'è a disposizione Christian Leali'ifano, giudicato pronto a rientrare dopo il duro colpo che lo aveva messo ko a pochi secondi dall'inizio di gara 1. In panchina ci sarà l'utility back Jesse Mogg, mai convocato prima in nazionale, ma già visto all'opera contro i Lions con i suoi Brumbies nella (fino ad ora) unica sconfitta della truppa di Warren Gatland nella spedizione Down Under.
Australia: Kurtley Beale; Israel Folau, Adam Ashley-Cooper, Christian Leali'ifano, Joe Tomane; James O'Connor, Will Genia; Wycliff Palu, Michael Hooper, Ben Mowen; James Horwill (captain), Kane Douglas; Ben Alexander, Stephen Moore, Benn Robinson. 
Replacements: Saia Fainga'a, James Slipper, Sekope Kepu, Rob Simmons, Liam Gill, Nick Phipps, Rob Horne, Jesse Mogg.


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