Ci vogliono le palle per essere una donna
di Caitlin Moran
Editore Sperling & Kupfer
Pagine 322
Uscita 2012
Prezzo € 17.00, rilegato
ISBN 9788820051952
A tredici anni, Caitlin Moran è una ragazzina cicciottella, senza amici, perennemente presa in giro dai maschi. E il giorno del suo compleanno, tra una torta/baguette con il Philadelphia e una “lista delle cose da fare prima dei diciotto anni”, ecco che la assale il dubbio da un milione di sterline: ma come si fa a diventare una donna?
Oltre vent’anni dopo, ripercorrendo le esperienze che l’hanno aiutata a crescere, Caitlin prova a rispondere a quell’interrogativo. Partendo da un dato di fatto: non c’è mai stato un momento migliore nella storia per essere una donna. C’è il diritto di voto, la pillola anticoncezionale, e bruciare le streghe sul rogo è ormai decisamente poco glamour.
Ma allora: abbiamo ancora bisogno del femminismo, oggi? Sì, se il femminismo non è quello delle accademie e dei talk-show in seconda serata. Sì, se il femminismo non si occupa solo di cose (importanti, per carità) come la disparità di retribuzione, la circoncisione femminile nel Terzo Mondo, la violenza domestica, ma anche di problemi più banali e quotidiani come la masturbazione, la depilazione, le micro-mutandine, l’irresistibile attrazione per il cioccolato, le borsette da mille euro e le tette rifatte. Sì, perché ogni donna non può che essere femminista, e perché il femminismo secondo Caitlin è decisamente divertente.
Come questo libro.
Contro tutte le “Stronzate di Stampo Patriarcale” che ancora resistono, c’è una soluzione: ridere a crepapelle. Perché, come scrive Caitlin Moran, “quando ridiamo siamo bellissime e alla gente piace vederci fare delle grasse risate”.
Caitlin Moran, primogenita di otto figli, è nata nel 1975 a Brighton ed è cresciuta a Wolverhampton, in Inghilterra. Ha scritto il suo primo libro all’età di quindici anni, a sedici scriveva per il mensile musicale Melody Maker e a diciassette ha cominciato a lavorare come columnist per il Times. Nel 2010 riceve i premi Columnist of the Year, Critic of the Year e Interviewer of the Year. Twitterer fenomenale, nel Regno Unito è il personaggio del momento, al punto che la Lego le ha dedicato un pezzo da collezione (con il suo inconfondibile ciuffo bianco). Nonostante il suo nome di battesimo sia “Catherine”, a tredici anni sceglie di farsi chiamare “Caitlin” dopo aver letto un romanzo di Jilly Cooper. Lei stessa però pronuncia in modo scorretto (“Catlin”) il suo nome. E ciò causa problemi a tutti.