Qualche giorno fà ho avuto un’accesa discussione con mia mamma. Parlavamo dell’università. Premetto: non sono mai stata brava a comunicare, o meglio, a parlare, ed ho seri problemi a dire di me e di quello che mi passa per la testa (tra l’altro è uno dei motivi per cui scrivo, ma tralasciamo). Alla fine una semplice chiacchierata è sfociata in una discussione accesa che, poi, si è rivelata un vero e proprio litigio. I temi erano semplici: i soldi, quello che ho intenzione di fare contro quello che sto realmente facendo ed il futuro, il mio futuro.
Ultimamente mi sono ritrovata a preocuparmi sempre più spesso per questo, cosa, che prima, non facevo mai. Da qualche mese a questa parte penso sempre più spesso a quello che sto facendo e a dove mi porterà tutto questo. Qui, si parla di crisi, di recessione, di caduta dell’euro, di lavoro che non c’è, di una politica instabile e di problemi di ogni sorta, ed io comincio ad essere seriamente preoccupata. Mi chiedo se sto facendo la cosa giusta, ovvero se la facoltà che ho scelto, se la strada che sto intraprendendo mi porterà realmente a realizzare i miei progetti. Riuscirò a laurearmi in tempo? Dopo la laurea, ammesso che arrivi, cosa farò? Ho fatto la scelta migliore? Forse si, ma se non fosse così? Cosa mi metterei a fare? Sto sprecando il mio tempo? Oggettivamente quello che faccio mi piace, mi appassiona, ma se questo non bastasse?
Non riuscendo a dare una risposta a queste domande, mi sono rivolta a qualcuno che, presumevo, potesse rispondermi: mi sbagliavo. Purtroppo mia mamma non è stata in grado di darmi una risposta certa. Ho fatto quindi un’altra scoperta sconcertante: nemmeno lei ha sicurezze o un modo per confortarmi! In pratica, una delle persone che mi ha sempre dato coraggio, che è sempre stata uno dei miei punti fermi, era insicura e preoccupata almeno quanto me. Una cosa normale, dopo tutto; alla fine le mie domande sono anche le sue, poichè, in quanto genitore deve preoccuparsi per me. Il punto è che avendo almeno 30 anni più di me dovrebbe essere in grado di darmi dei consigli… Mi sbagliavo! Ed ecco, di conseguenza, il trauma derivato dalla mia conclusione. ALLORA E’ TUTTO SBAGLIATO? Nel senso, è sbagliato il modo in cui mi hanno cresciuta? Riflettendoci meglio mi sono risposta di no. I miei genitori hanno cercato di farmi crescere con dei valori, insegnandomi cosa è giusto e cosa è sbagliato e spingendomi sempre ad essere informata e a pensare con la mia testa. Quindi in sintesi, loro, non hanno sbagliato nulla! Perciò, dove sta l’intoppo?
C’ho pensato davvero molto e mi sono arrovellata il cervello all’inverosimile. Ne ho parlato con i miei amici, con altri adulti, ho cercato conforto persino in cose a cui non mi ero mai interessata, infine ho parlato anche con le sigarette… Nulla! Il nulla più totale. Nonostante i miei sforzi ero, e sono tutt’ora, senza risposta. Perciò, facendo il punto della situazione, mi sono ritrovata con mille domande, nessuna risposta e senza tabacco! Ero in un momento di stasi mentale e fisica: non ero in grado di fare nulla. Non riuscivo a scrivere, nè a parlare. Ero solo in grado di arrovellarmi la mente alla ricerca di una soluzione che, però, non arrivava.
Poi l’illuminazione! Rileggendo un vecchio quaderno del liceo ho notato qualcosa che mi ha fatto riprendere un po’ di forza. Mi sono ritrovata immersa nella lettura di vari passi di vari romanzi e ne ho estratto un insegnamento fondamentale: “tutto ciò che ami ti rende speciale e ti darà la forza per continuare a lottare anche se tutto sembra andare male”. Mi sono venuti in mente vari avvenimenti storici ed in ognuno c’era uno o più personaggi che sputavano sangue, esponevano le loro idee e ne subivano le coseguenza senza mai arrendersi! Quindi, ho pensato, io cos’ho in meno di loro? Perchè dovrei arrendermi di fronte a qualcosa che ha una gravità minima, in confronto ai problemi di questi uomini? Perchè dovrei lasciare che lo sconforto ed i dubbi vincano?
All’improvviso tutti i dubbi e tutte le difficoltà che mi stavano schiacciando sono scomparse, si sono dissipate, un po’ come fa la nebbia che si sale in pochi minuti così com’è scesa. Una nuova forza mi ha pervaso, un nuovo fuoco di fare, di riuscire e di, scusate il francesismo, spaccare il culo a tutti! Ho ritrovato la voglia di seguire la mia strada fregandomene della televisione allarmista, della situazione difficile, di chi è convinto che non ce l’ha farò! Ho fatto tutto questo grazie ad una piccola spinta.
Non so se riuscite a seguirmi, ma il punto è uno ed uno soltanto. A volte basta davvero poco, una piccolissima spinta, per riprendere il coraggio di andare avanti. Sì, il coraggio, perchè alla fine ci vuole solo quello. Ci vuole coraggio per alzarsi la mattina ed andare al lavoro o in univesità; per inseguire i proprio sogni cercando di ingnorare tutti i vari problemi che ci circondano; per diventare adulti e prendere coscienza del presente cominciando a pensare ad un probabile futuro; per affontare gli ostacoli che la vita ci mette ogni giorno davanti e superarli a testa alta. Ci vuole forza per vivere, ma, spesso non riusciamo ad averla. In questi momenti, quindi, c’è bisogno di qualcosa che ci ricordi che possiamo farcela!
Io la mia forza, il mio coraggio l’ho trovato in un periodo di lotte e rivoluzioni, in personaggi ormai scomparsi. Ovviamente ognuno ha il suo: c’è chi trova la forza di andare avanti in un figlio, nel fidanzato, neglio amici, nei genitori, nella musica, nel lavoro, in qualsiasi cosa. Vi consiglio di trovare il vostro punto fermo, la vostra fonte di benessere in ciò che volete: vi aiuterà in questi momenti in cui vi sentirete schiacciati dalla vita!