Ebbene, l'organizzarsi è l'attività principe della donna, ma anche dell'uomo ialico che vive in terra straniera, visto che ha mille incombenze esattamente come l'uomo o donna italica in terra italica, ma come unica differenza, deve fare tutto da solo.Se vivessi nella stessa città dei miei genitori, la logica conseguenza sarebbe che non dovrei fare la spesa, pulire casa, stirare, portare a passeggio il cane, se avessi un cane. Non dico che queste cose non le farei, ma che non sarei costretta a farle, perché se non le facessi io, avrei mammà e papà che se ne occuperebbero più che volentieri per me, visto che per fortuna sono in età da pensione, ma fisicamente sono più giovani di me (gente d'altri tempi, saranno le merendine che ci hanno rovinato?).
E insomma, dicevamo, c'è da organizzarsi quando si sta fuori, ma anche peggio è quando si rientra.
Ad esempio quando torno in Italia, ogni due giorni ho la valigia in mano, perché nella gita di piacere e nell'andare a trovare parenti e amici (tra Bari, Roma e Macerata) non ce lo vogliamo fare anche un salto a Reggio Emilia per fare un paio di esami? Che poi è la scusa ufficiale con me stessa e con il mondo per tornare sul suolo natio ogni due o tre mesi.Ho scoperto poi, facendo un rapido calcolo, che più esami riesco a dare in due o tre giorni di permanenza, meno voli dovrò prendere per andare a fare esami, e poiché i biglietti aerei costicchiano (grazie Tap, grazie Easyjet), sarebbe cosa buona e giusta volare il meno possibile.E qui torniamo all'organizzazione: ho deciso che faccio tre esami alla volta. Benissimo, ma quando uno dei tre è Statistica la logica viene meno. Ho già provato: se faccio tre esami a caso il risultato è al 100% positivo, se uno dei tre è statistica, vengo bocciata ad uno dei tre. Indovinate un po' quale?Bene, ma questa Statistica la dobbiamo dare prima o poi. Allora uitilizziamo un altro approccio: se voglio dare Statistica faccio solo due esami in tre giorni, non si può fare di meglio (cioè, io non so fare di meglio, che tutti quei numeretti mi affascinano un sacco, ma sono decisamente poco abituata a maneggiarli).
È tutto organizzato. Il 4 arrivo a Bologna, corro fino a Reggio e faccio il primo, il 6 faccio Statistica, il 7 all'alba parto per Bari, l'11 ci infilo il matrimonio di un amica, il 12 o 13 torno su a Roma, piango un po' per la nostalgia che ho di casa mia, il 14 torno a Lisbona.
E che ci vuole? Basta organizzarsi. Non si sa secondo quale equilibrio, ma la cosa sembra stare in piedi.
Aspetta, no. Ho appena scoperto che il prof ha spostato l'esame del 6 al 10.
Complimenti vivissimi a chi, oltre a tutto questo, aggiunge uno, due o tre figli. Ma come fate?