Preso da un racconto di Saviano, ed ambientato nei bassifondi di Napoli, racconta di una promessa mancata del pugilato che si fa otto anni di galera per coprire un amico omicida. Siamo sempre in zona Gomorra, dove i boss sono personaggi famosi, dove ai matrimoni si ascolta immancabilmente musica neomelodica napoletana, dove le regole sono altre rispetto alla società civile. Bel film, fotografia spettacolare e regia dura e cruda.
Sempre in ambito boxe vi consiglio The Fighter col fenomenale Christian Bale, qui nei panni di un ex pugile, anche lui promessa mancata, bruciato da droga ed alcool. Ha un fratello minore però, in ascesa e dalle grandi speranze, Mark Wahlberg, e molto di questa storia gira intorno al rapporto fra i due, al piccolo che si fa allenare dal grande malgrado i suoi vizietti ancora ne limitino spesso l’affidabilità. Una storia vera, in entrambi i sensi, perché ti si incolla addosso come solo la realtà sa fare, e perché è proprio preso da una storia vera. Siamo nell’America periferica, con pochi soldi e ancora meno speranze. Lontani anni luce da lustrini e luci della ribalta di altri film infiocchettati per scipparvi i sette euro e cinquanta del biglietto.
In ultimo l’avvicente, commovente, straziante Warrior. Col sempre più bravo Tom Hardy , nei panni di un ex marines con un passato oscuro che torna nella sua città e si iscrive ad un torneo di MMA (mixed martial arts). Allo stesso torneo per ragioni economiche si iscrive anche il fratello maggiore, sull’orlo della bancarotta, col rischio di perdere la casa e di vedere la propria famiglia sbattuta per la strada. I due più diversi che mai sono accomunati da una sola cosa, l’odio verso il padre scellerato ed ex alcolista.
Raramente un film di sport riesce a mixare alla perfezione l’azione ed il dramma, probabilmente nemmeno Warrior ci riesce perché si sbilancia meravigliosamente verso il second,o mentre i combattimenti rimangono solo un contorno, un’aggiunta emozionale, una ciliegina sulla torta di questo film che indaga risentimenti e rimpianti di una famiglia disintegrata. Warrior è uno di quei film che quando hai finito di vederli ti ricordi che si, ci sono serie tv bellissime, fighe quanto ti pare, ma un film, un bel film è un’altra cosa, ti lascia dentro qualcosa, come una cicatrice, un segno indelebile del suo passaggio, o dei suoi pugni in questo caso.
Che dire, preparatevi a salire sul ring e ci vediamo la settimana prossima, take care!
di Gimmi Cavalieri