Questa storia comincia suppergiù l’anno scorso, ai tempi della (da alcuni) tanto criticata okkupazione. Un gruppo di (la ‘povna cita) “studenti che vogliono solo perdere tempo” – dopo aver scritto una lettera al provveditorato chiedendo conto dell’applicazione di una riforma che, a tutti gli effetti, era ancora (si era a novembre, e il DDL Gelmini solo a dicembre assumerà dignità di legge) illegittima, edotto su tutto questo la stampa, chiesto un incontro con l’assessore all’istruzione, scritto cartelloni sulla scuola che vorrebbe – chiede e ottiene da Barbie il diritto di mantenere la scuola aperta per alcuni pomeriggi. Ed è nell’ambito di questo esperimento che, sotto la responsabilità sorridente della ‘povna, viene per la prima volta organizzato un cineforum.
L’idea, di per sé, è uno spin-off di una conversazione con Corto. Un giorno, in cortile, tra una chiacchiera e l’altra, lui chiede alla ‘povna di prestargli (e spiegargli poi, nella consueta modalità telematica) questo film, di cui lei gli ha parlato spesso. E la Testarda, che è presente, attiva e piena di entusiasmo, chiede che una proiezione consapevole venga organizzata anche per loro.
Da gennaio a maggio, dunque, ogni lunedì pomeriggio (e in modalità totalmente libera e gratuita: loro, senza ricevere per i loro sforzi credito scolastico, la ‘povna, senza pagamento di attività extra-scuola), un gruppo di volontari si ritrova per due ore nell’aula mediatica, a parlare di Meglio gioventù, e di molto altro, imparando i temi, gli stili, le modalità della produzione filmica, con lèna, entusiasmo, e collettiva soddisfazione.
Terminato l’ultimo film, lo scorso maggio, mentre l’estate bussa alle porte di un’aula oramai parecchio calda, il gruppo si ritrova per l’ultima volta. E decide, sempre in modalità collettiva e situazionista (altrimenti non sarebbero alunni della ‘povna), di continuare l’esperienza anche l’anno successivo. Il progetto – deciso insieme con il gruppo, e messo a punto dalla ‘povna e dalla Testarda – viene così sottoposto all’approvazione di Barbie (e del collegio docenti) e inserito (con tanto di dizione “progetto nato dalle attività di okkupazione e scuola aperta al pomeriggio) nel piano dell’offerta formativa.
La ‘povna – che raramente fa le cose ufficiali e con i moduli – ha passato le settimane scorse (con l’aiuto della Piccola Donna, Campanellino e dell’indomita Testarda) a preparare e diffondere programmi, calendari e fogli di iscrizione. L’argomento di questo primo ciclo ufficiale è monografico, su un regista variegato e dai mutevoli spunti stilistici e tematici), gli iscritti (sulla carta) una trentina.
Domani alle due e mezzo, dunque, dopo un panino rapido, le porte della sala proiezioni si apriranno su una serie di volti nuovi e vecchi. Due parole di spiegazione, una scheda sinottica, e poi le luci si spegneranno.
Cominceranno da questo. E la ‘povna augura a se stessa a tutti buona visione e buon lavoro.
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