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Cialtroni, farabutti, politicanti, servi, profittatori, scrocconi. Una campagna elettorale all'insegna del fair-play. Che gentlemen!

Creato il 16 febbraio 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Cialtroni, farabutti, politicanti, servi, profittatori, scrocconi. Una campagna elettorale all'insegna del fair-play. Che gentlemen!È incredibilmente comico venire a sapere che il Celeste, ogni santa mattina, ogni inizio di nuovo giorno, si spalmava sulla faccia un dito buono di Actif Essential. La pomata miracolosa di Chenot, dal costo modico di 200 euro a barattolo, gli veniva porta dal fido maggiordomo che doveva preoccuparsi anche quando stava finendo, tanto che un giorno ebbe a dire (intercettazione telefonica) “La usi come la colla per i manifesti”. In tutta sincerità, non sappiamo a cosa serva l'Actif Essential, presumiamo che renda la pelle del viso liscia come il culetto di un bambino, ma se ci fermassimo al culetto, ci prendereste per volgari narratori di politica? Ma, a parte le amenità legate a un uomo che non ha mai tirato fuori dalle sue tasche neppure un centesimo, la giornata di ieri è stata contraddistinta da due dichiarazioni che hanno scatenato il putiferio nell'armata brancaleon-berlusconian, e l'apertura di un vero e proprio fuoco di fila da parte degli house organ. La prima è stata quella di Giorgio Napolitano che, a Washington, ha detto ai giornalisti presenti alla conferenza stampa post incontro con Obama: “Deploro quelle forze politiche che per tredici mesi hanno sostenuto il governo di Mario Monti e ora lo accusano di incomprensibili nefandezze”. La seconda è di Mario Monti in persona il quale, a Rai3, ha detto chiaramente e senza equivoci: “Ho ereditato un paese governato da cialtroni che non si sono assunti nessuna responsabilità per come avevano ridotto l'Italia”. Apriti cielo. Libero, Il Giornale e Il Tempo hanno piazzato il mirino ad alzo zero e aperto il fuoco. E tanta e tale è stata la violenza delle parole che hanno usato, che ci viene il sospetto che la disperazione sia giunta al livello di guardia. D'altronde i giornalisti dei tre quotidiani vicini al Capo hanno famiglia, le loro piccole spesucce, l'Imu da pagare, la scuola privata per i figli, lo yacht per l'estate, qualche amante da mantenere per cui temono, loro, che a fondo Silvio, si ritrovino con un bel blocco di cemento appeso ai piedi e un tuffo in alto mare. “Inammissibile l'intromissione del Capo dello Stato nella campagna elettorale”; “Vergognoso schierarsi con Monti da parte di Napolitano”; “Il Presidente scende in politica”, sono i titoli dei tre campioni dell'informazione libera e mai drogata, con cui hanno aperto le loro prime pagine mentre, per quanto riguarda il termine “cialtrone”, usato da Mario Monti, hanno rinviato paro paro al mittente l'offesa infamante fatta nei confronti di Silvio, Brunetta, Tremonti, Scajola, Bondi, La Russa, Sacconi, Tremonti, Calderoli, Maroni, Frattini, Carfagna, Prestigiacomo e quel pozzo di scienze da traforo del Gran Sasso che risponde al nome di Maria Stella Gelmini. Forse, i Tre cavalieri delle Ombre della Notte, non si rendono conto di chi stanno difendendo a spada tratta o, più semplicemente, si sono adeguati ai mercimoni dell'epoca d'oro del berlusconismo d'avanguardia. I sondaggi, per il Cavaliere, non sono affatto buoni. Lo sa lui, lo sanno i suoi più stretti collaboratori. Il rischio che Silvio sta correndo, è quello appena accennato da Bersani quando ha detto che il Pdl è intorno al 10 per cento; non sarà il dieci, ma non essere il secondo partito sta diventando quasi una certezza. C'è un certo Beppe Grillo che, appollaiato sul ramo, sta per sparare le sue cartucce domani, su Sky, e poi, in chiaro, su Cielo. Se Bersani continuerà con le sue battute senza senso, e piene di arroganti certezze, come “Fra Monti e Vendola il traffico lo dirigo io”, Grillo potrebbe essere la sorpresa più sorprendente di tutte di questa campagna elettorale buffonesca. Il rischio è quello di un 18 per cento più vicino al 20 che non al 16. Ma alla fine, siamo proprio sicuri che sia un rischio?

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