Ciao

Creato il 23 novembre 2015 da Fedetronconi

Alza il viso e mi sorride. Ha la brillantina sui capelli, che sembrano comunque ribellarsi a quell’ordine imposto.

Mi fissa con dolcezza. “Ciao” ripete  ”Ciao, papà. Entra.”

 Ogni libro trova il suo posto dedicato nel lettore. Alcuni libri volano sulle labbra rubandoci un sorriso delicato, certi sugli occhi regalandoci cristalli di lacrime, altri si appoggiano sulla fronte lasciandoci pensare, altri ancora prendono posto sulla pancia e fanno l’altalena a ritmo di risate contagiose. E poi ci sono quei libri, quelli che silenziosamente raggiungono il cuore, insediandosi in quel luogo dove le emozioni hanno inizio, regalandoti quella sensazione di pace e appagamento che i lettori ben conoscono e ricercano sempre. “Ciao” di Walter Veltroni fa parte di quest’ultimi, di queste gemme preziose che da sole trovano posto nelle stanze del cuore e ci restano.

Veltroni ci accoglie, spettatori curiosi, in casa sua; permettendoci di assistere  in prima fila al momento della scoperta di suo padre, Vittorio. Ci coinvolge in quel legame che la vita gli ha tolto e che, finalmente, la vita gli rende; lasciandoci liberi di muoverci nelle emozioni di un figlio e di un papà che si (ri)conoscono per la prima volta.  Un uomo, il figlio, ed un ragazzo,il padre, che finalmente si incontrano, raccontano, scoprono. Attraverso i ricordi, le testimonianze di due epoche diverse, i racconti di chi ha vissuto le loro vite, l’emozione racchiusa in una foto,l’entusiasmo di una donna che è  moglie e madre. La dolcezza dell’imbarazzo iniziale, di due persone che istintivamente si amano senza essersi mai realmente conosciute, si stempera via via nella malinconica felicità del raccontarsi. Viviamo le memorie di un uomo che nel dopo guerra vive un Italia in rinascita, scoprendo i suoi pensieri, i suoi sogni e la sua incisività, mai arrogante, nel mondo della radio e della telecronaca. Sentiamo le sue emozioni, il suo amore per Ivanka: troppo breve, ma comunque sconfinato, il calore di un genitore che ha vissuto in suo figlio quella vita che gli è stata tolta. Proviamo le emozioni di un figlio che da sempre cerca segni di un’appartenenza e che, finalmente, si ritrova simile a suo papà: nel movimento delle gambe, nella propensione allo scherzo e all’allegria, nei momenti di improvvisa malinconia.  Veltroni, con un tocco leggero, ci dipinge l’amore di un padre e di suo figlio, raccontando(si) un mondo passato, ricco di speranze, di prospettive, di energia e voglia di ricominciare. È un viaggio continuo attraverso le loro storie. La ricerca di una figura paterna con cui poter condividere quei dettagli della vita che solo quando ti mancano riesci davvero a valorizzare:una foto, una gita al lago, un rimprovero, un gelato al parco, un abbraccio spontaneo, l’orgoglio di un padre per suo figlio.  La profondità di due anime, svelata senza vergogna, messa a nudo per la necessità di ritrovarsi nel proprio passato, nelle proprie radici per trovare la via verso il futuro. Il dolore della perdita esorcizzato col calore della gioia dell’incontro, dall’emozione della scoperta di quella figura paterna che in molti gli hanno tramandato, e che adesso gli è davanti. Con lui, per lui.

Una lettura che risveglierà le emozioni più semplici e più importanti delle nostre vite. Buona lettura.

Recensione a cura di

ROBERTA LONGO


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