E’ d’un senso antico l’esistenza, lo stringersi stretti ai ricordi, srotolarli di fronte ai tuoi occhi
-tu che hai sempre creduto in me-
Non basta il tempo che è trascorso a nascondere il viso, lacrime bianche ne rigano i solchi, e sei stato tu ad accenderne il pianto quando immolavi la mia anima alle tue richieste
-ho ceduto senza esitazione-
Ho strappato i sogni, ne ho fatto una pira d’accendere al futuro,
-s’illumina il cielo con le preghiere?- e sono entrata ove tu mi hai aperto, senza muri per me la tua casa, senza regole, senza pudore, sincero esistere di sentimenti
-per me-
Mi hai posseduta dentro, tracciata l’infanzia tra le mie labbra, benedetta l’unione da mani materne, nessun rimpianto ha reso il dolore della pelle lacerata
-hai gettato le chiavi, infranto il patto-
Tutto torna, tutto si riunisce, tutto abita dove deve abitare e non conta lo spazio, il tempo, ciò che c’è.
-tu sai dove sono io-
Chiara