Ciao. E grazie (2)

Creato il 08 settembre 2013 da Marcopress @gabbianone

D’accordo, quando entravamo ci salutava con «gabbianone, numerounomondomondiale». Ma ne parliamo bene a prescindere e lo salutiamo come uno che, a Udine, ha fatto la storia.
Rintanato in un vicolo, Pulesi, Musiur (Moshur, con la sh marcata) sfornava pizze e serviva bevande, ma era la parte minore del repertorio. Con il numero del fiore di carta stupiva, con quello dei bicchieri trascinava alla ola, con le storie su Dacca incuriosiva, con pollo e curry, ricetta sua, appagava palati.
Se ne va, ora. Lascia alla Platini. Da martedì, ultimo giorno di lavoro in Osteria. Il dopo, chissà. Ma Musiur ha fatto cose grandi e non fallirà. E’ volato in Bangladesh per sposare una donna mai vista (letterale). Non l’ha sposata ma si è fatto almeno togliere il malocchio e ce l’ha raccontato in una memorabile intervista.
Si innamorava di tutte le clienti, Musiur. Belle, medie, brutte. Ma le dimenticava in fretta. Le storie finiscono, e non è colpa di nessuno.



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