Ciao Giulio

Creato il 27 gennaio 2012 da Patuasia

Ricevo e pubblico volentieri la lettera del signor Patrizio Gabetti a cui aggiungo le mie condoglianze per la scomparsa dell’artista Giulio Schiavon. .

Pochi giorni fa è morto Giulio Schiavon. Lo avevo incontrato per strada e quasi non lo avevo riconosciuto. Minato da un male ormai in fase terminale, che non gli avrebbe lasciato scampo, lo ha stroncato un infarto che gli ha risparmiato ulteriori sofferenze. E proprio stamattina avevo parlato di lui con un amico comune che con Schiavon ha condiviso lunghi anni di insegnamento ma soprattutto di passione incondizionata e sincera per l’arte. A me di Schiavon piacciono molto, ancor più delle sculture, i quadri degli ultimi cinque o sei anni del suo percorso artistico; suggestivi, talvolta foschi, oscuri ma dal chiaro significato: questo presente non mi piace, e il futuro mi spaventa. Almeno questo è quanto io leggo in queste sue opere, e fu lui stesso a dirmi che le mie emozioni erano alquanto simili alle sue. Opere che in fondo gli assomigliavano, lui così schivo, solitario, avvolto da un’aurea di apparente incomunicabilità che invece trasmetteva segnali certissimi di disagio rispetto alla società in cui viveva. Ciao Giulio Schiavon; ci hai lasciato qualcosa, il tuo lavoro, che merita di essere ricordato.