Ciao, Maria.
Ho pensato tanto se scriverne o meno, e come scriverne, qui, a tutti coloro che vorranno leggerne: per me il dolore è privato, intimo e personale. Parlarne è strappo, sforzo, ferita.
Poi mi sono detta che Maria era anche amica vostra, che qui l’avete conosciuta, attraverso i suoi fantastici piatti e le sue foto. Che avete imparato a volerle bene, leggendo i suoi commenti spiritosi, le sue battute fulminanti.
E’ giusto che voi sappiate che Maria se ne è andata, pochi giorni fa.
Ha affrontato la lunga impietosa malattia con coraggio, dignità, fermezza e ironia, come ha sempre affrontato la vita: senza sconti, con qualche parolaccia toscana, a testa alta e sguardo fermo. Il suo male non ha avuto, però, paura di lei: le ha rubato il respiro e l’ha portata via da tutti coloro che immensamente l’amavano.
Maria, il suo sorriso aperto e franco, la voce tonante, la schiena dritta, lo sguardo e la battuta fulminante. Maria dolcissima, tenera e affettuosa. Maria che era accoglienza, generosità, dono.
Amica, sorella.
Ciao, Maria.