Ciao Milano. Ciao Roma. Qui Parigi.

Creato il 20 febbraio 2012 da Teresavispa @graziausai
Invece non fa più freddo che a Milano. Si sta quasi come là. Trovato tutto come immaginavo. Casetta pulita alla francese, cioè zozza, odore di cibo indiano dal take away sulla strada, ragazze senza calze con cappotto pesante, ragazze con calze pesanti in maglietta di cotone. Gente che cammina in fretta sui marciapiedi a testa alta ma senza guardarti, ubriaconi sulla soglia di negozi lussuosi dopo l'orario di chiusura,  quella spocchia tipicamente parigina che non ti dà confidenza e che fa sempre finta di non capire quando gli parli, traffico e biciclette e pattinatori e monopattinatori e pedoni. E librerie con le offerte a poco prezzo sulla strada, dove stai lì a sfogliare per ore. E i soliti tiratardi che non si staccano dai piccoli tavolini dei bistrot. E già, quei piccoli tavolini, proprio piccoli, dove ti mettono a mangiare in sei. E le donne col pancione: tantissime. E le vecchiette cinesi che fanno Tai Chi a Parc du Temple, che presto riconosceranno Enzo e lo ammetteranno fra loro, fra gridolini di gioia. E il padrone turco del piccolo supermercato sotto casa, che continua a inzigare le commesse, il vecchio porco. E Madame De La Sauce del quinto piano, che è talmente stordita quando beve, da chiedere l'elemosina nel cortile del condominio. E le boutique con vestitini irresistibili, peccato solo dalla taglia 40 alla 42. E il Museo del Medio Evo con la Dama e l'Unicorno, che starei lì a guardare per ricordare ogni dettaglio infinitesimale.
E tante altre cose ancora, da riscoprire in ogni città che si frequenta non spesso ma quasi e in cui si spera di avere già messo una piccola radice. Giusto così, per sentirsi parte del mondo e seguire i telegiornali in un'altra lingua. Cosa sempre utile.

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