Sono iscritto ad alcune newsletter accademiche e ogni tanto da lì arrivano le peggiori notizie possibili. Non riguardano la chiusura di dipartimenti di Italianistica o cose del genere, riguardano la scomparsa di ricercatori e accademici che, il più delle volte, si è imparato ad amare attraverso i loro libri.
Non fa mai piacere leggere della scomparsa di nessun intellettuale. Ma quando hanno appena 41 anni, e in così poco tempo sono riusciti a fare così tante cose preziose, fa male molto di più. Grazie del tuo lavoro e delle tue pagine, Paolo Zanotti.