Questa splendida immagine di Plutone è stata catturata dalla fotocamera Long Range Reconnaissance Imager ( LORRI) a bordo della sonda della NASA New Horizons 16 ore prima del suo massimo avvicinamento alla superficie del pianeta nano, quando la sonda era ancora a 768.000 chilometri di distanza.
Un'incredibile foto ricordo resa ancora più suggestiva dalla curiosa ed inconfondibile caratteristica a forma di cuore, diventata ormai il simbolo di Plutone e del flyby.
Qui sotto una nostra elaborazione ottenuta splittando i canali RGB dell'immagine originale, ricalibrati e riassemblati alla ricerca di dettagli e diversificazioni.
Pluto LORRI (re-processed) 13 July, 2015
Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverseimages.com
In questo sguardo unico alla superficie del pianeta nano spiccano molti diversi tipi di terreno: scuro e chiaro; completamente liscio o cosparso di caratteristiche circolari tipo crateri o simili a funghi; il cuore stesso sembra diviso a metà.
Devo dire che sono ancora molto indecisa e, avendo potuto scegliere, non so se avrei preferito volare sul lato della " coda di balena" o da questa parte. Tuttavia, dalle ultime note pubblicate sul blog di Emily Lakdawalla, che ha avuto l'opportunità di parlare con alcuni membri del team dopo la conferenza di questo pomeriggio, questa faccia di Plutone è stata specificamente selezionata in base ai dati spettroscopici ottenuti dalle osservazioni terrestri. Ad esempio, scrive, già sappiamo che il lato sinistro del cuore è monossido di carbonio ghiacciato.
In ogni caso, l'impresa della sonda della NASA New Horizons ha fatto la storia ed entusiasmato scienziati ed appassionati: in tanti, tantissimi avete seguito in nostro live update, curato da Marco Di Lorenzo (grazie a tutti!).
Credits: NASA/Bill Ingalls
Dopo la tensione e la concitata sequenza di eventi che ha scandito ogni secondo di questa mattinata appena trascorsa, ora tutti sono in attesa di dati ed immagini e soprattutto della conferma che la sonda abbia superato indenne il sorvolo. Purtroppo, bisognerà attendere almeno fino all'una di questa notte (ora italiana) per esserne certi, quando il segnale "HOME PHONE" emesso da New Horizon alle 20.27 giungerà a Terra. Alan Stern, ricercatore principale della missione, ha affermato " c'è una probabilità molto bassa che New Horizons non ce l'abbia fatta, circa 1 su 5000, ma la squadra è fiduciosa al riguardo".
D'altra parte, è come se oggi la sonda, lanciata nel 2006, avesse centrato il buco di una serratura.
In base a quanto è emerso nella conferenza stampa, New Horizons stava arrivando all'appuntamento con 72 secondi di anticipo e 70 chilometri più vicino alla superficie rispetto ai 12.500 chilometri previsti (ciò significherà una migliore risoluzione delle immagini).
Stern ha dichiarato che la superficie di Plutone sembra molto più giovane di quella di Caronte e di non aver notato "attività di superficie" su Plutone così come nuvole, nebbie o pennacchi ma che è chiaramente un mondo in cui la geologia, l'atmosfera e la climatologia giocano un ruolo importante. "Plutone ha cicli atmosferici forti", ha detto, "durante i quali nevica in superficie e la neve poi sublima e torna nell'atmosfera ogni orbita di 248 anni".
New Horizons non ha compiuto l'impresa da sola ed oltre al sostegno degli scienziati e del pubblico, è stata accompagnata dallo sguardo attento di una collega che sta portanto a termine una missione altrettanto memorabile, la sonda dell'ESA Rosetta.
Domenica 12 luglio, la fotocamera OSIRIS ha puntato Plutone, ad oltre 5 miliardi di chilometri di distanza.
Ci sono volute 20 immagini impilate, con tempi di esposizione di dieci minuti ciascuna, ed un sofisticato processing, prima di riuscire a vedere il pianeta nano ma OSIRIS ha fatto il suo piccolo miracolo.
Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
Superato Plutone, la sonda ha osservato il Sole tramontare e sorgere dietro al pianeta nano, mentre sorvolava l'emisfero buio. Durante l' occultazione lo spettrometro UV Alice ha potuto studiare come la luce solare viene filtrata ed assorbita dall'atmosfera, raccogliendo importanti informazioni. Anche le occultazioni da parte delle onde radio inviate dalle antenne di Goldstone e Camberra 4,5 ore prima saranno preziosissime per rivelare struttura e composizione dell'atmosfera di Plutone e, eventualmente, Caronte (quest'ultimo non dovrebbe averne affatto ma le strumentazioni di New Horizons sono in grado di rilevare anche aloni di gas estremamente tenui, con pressioni dell'ordine dei nanoPascal, ha dichiarato Stern stamattina).
La sonda attualmente è in modalità di raccolta dei dati e non ha contatti con il controllo missione presso la Johns Hopkins University Applied Physical Laboratory (APL) a Laurel, nel Maryland ed augurandoci che stasera "telefoni a casa", ci vorranno ben 16 mesi per scaricare tutti i dati memorizzati e le immagini, comunque, avranno inizialmente tutte una compressione "lossy".
Quindi, siate pazienti e soprattutto, incrociate le dita perché New Horizons ha altri progetti dopo Plutone! Stay tuned!