Potevi rimettere le lancette dell'orologio. Red era puntualissimo. Preciso e anche metodico. L'ora del caffè, quella del pranzo e quella della cena, ma quando doveva alzare le chiappe, anzi per dirla come si diceva in redazione “il culo” per precipitarsi sul luogo del fattaccio, fatto o evento
non esitava un'attimo. Non sprecava un centimetro di pellicola. Un rullo doveva bastare per più occasioni e la precisione era indispensabile e Red non solo era preciso ma anche veloce nello scattare, così come in tutte le alchimie della camera oscura di quelle foto di cronaca in bianco e nero. Erano tempi in cui si scattava, sviluppava, asciugava, fissava e stampava in modo frenetico per rispettare gli orari di "chiusura" del giornale. Ricordo che quando proprio non c'era più tempo e la foto doveva essere inviata immediatamente oppure non poteva essere messa in pagina, Red una volta sviluppato il rullo anzi lo spezzone con gli scatti necessari, per asciugarlo più in fretta lo immergeva nell'alcol e poi gli dava fuoco per spegnerlo immediatamente, asciutto e pronto da “stampare”: un mago.
Il Paese, Paese Sera, l'Unità le testate che amava e che ha contribuito ad essere amate.
Un grande professionista, maestro ed esempio per intere generazioni di fotoreporter. Persona straordinaria.
paolo maggi