Vorrei che fosse semplice. Non importa cosa. Semplicemente, vorrei. Tante cose che non sono e che non so se avrò mai. Chi mi manca e non potrò mai più vedere perché la vita se l’è portato via e io non l’ho nemmeno salutato. Ché sembra una cosa così, ma io tutte le volte che saluto qualcuno lo sento se non lo rivedrò più. Quella volta no. Vorrei. E tu puoi anche dirmi che dovrei dire: “Voglio!”, se vuoi davvero qualcosa dici che devo dire: ”Voglio!”. Eh, ma mica funziona sempre. Io ci ho provato, quando poteva funzionare e anche quando lo sapevo che non avrebbe mai funzionato. Ché certe volte, soprattutto quando fa freddo, freddo come questa notte, tu ci provi lo stesso e dici: “Voglio!”. Poi? Poi ti aspetti una magia ché a te proprio non la fanno, lo sai da quando hai iniziato ad aprire gli occhi e infilarli nel mondo che le magie succedono. Succedono e basta! Vorrei aver fermato tanti piccoli istanti, quelli che ho visto solo io, ma se li ho visti vuol dire che c’erano. Io c’ero, il resto non conta. Conto tutte le volte che ho detto: “Sono felice”. No, forse non l’ho detto mai, però l’ho pensato. In silenzio, una o due volte, in quel posto solo mio dove chissà se porterò mai qualcuno. Io ci sto bene anche da sola. È mio, è me. E nemmeno lo so cosa vorrei davvero e penso che un po’ è un vantaggio e un po’ no. Vince “un po’ no”, per il momento. Giusto il tempo di trovare un piccolo angolo in cui chiudere gli occhi, sentire che va tutto bene e non aver paura di dire: “Sono felice!”, senza pensarci nemmeno un minuto e senza doverci ripensare. Una cosa che proprio non sopporto è chi va via senza salutare, un’altra, invece, è quando non è più possibile dirgli: “Ehi, perché non mi hai salutato!”. Eh, ma mica funziona sempre così. Il più delle volte non funziona affatto.
“Ciao”, comunque e ovunque…