Ciascuno è libero di rovinarsi, ma non di rovinare

Creato il 05 novembre 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

di Giovanni Palladino

Oggi escono in libreria i due libri-scandalo sulla cattiva gestione economica dei beni del Vaticano. Il Vangelo dice che “è opportuno che gli scandali avvengano”, nel senso che possono rivelarsi come una lezione salutare. Papa Francesco, pur addolorato per la vicenda, sembra che abbia reagito dicendo: “Andiamo avanti con serenità!”. E con molta determinazione contro chi non ha ancora capito una grande verità contenuta nella “Centesimus annus” di Giovanni Paolo II:

“Non c’è soluzione alcuna alla questione sociale al di fuori del Vangelo”. Così pure alla questione politica e alla questione economica. Se nel gestire le proprie e le altrui sostanze, i propri e gli altrui interessi, i propri e gli altrui diritti si calpestano valori e principi morali (definibili anche come universali), si finisce sempre per andare a sbattere, purtroppo non da soli quando si hanno responsabilità sociali. È una verità confermata da quanto ci dice la lunga storia dell’umanità.

Chi ha avuto l’onore e l’onere di assumere responsabilità gestionali di interesse generale ha il dovere o, meglio, l’obbligo di non calpestare quei valori e quei principi. Papa Francesco ha subito capito che nella sua “casa” sono in molti a calpestarli e ha iniziato una dura “guerra” contro chi ha l’obbligo di dare per primo il buon esempio. Quanti hanno perso la fede nel vedere il loro cattivo esempio…

Questo Pontefice non è il tipo da alzare bandiera bianca contro il malaffare all’interno del Vaticano e dobbiamo tutti aiutarlo nella sua azione di bonifica non facendogli mancare il nostro supporto, agendo da persone responsabili nel nostro piccolo o grande ambiente. Siamo stati creati come esseri liberi, anche liberi di sbagliare, di qui l’importanza del buon discernimento, della buona conoscenza e delle buone conoscenze, nel senso più positivo e costruttivo di questi termini.

Il 18 settembre 1943 Gesù diceva a Maria Valtorta (“I quaderni del 1943” – pag. 379 – Centro Editoriale Valtortiano): “Il destino ve lo fate voi. Ma quando uno fa la volontà che il Padre gli propone è sicuro di farsi un destino di luce, mentre quando uno si chiude le orecchie e gli occhi per non sentire e non vedere la volontà del Padre e chiude l’anima all’amore, che porta all’ubbidienza, seguendo non la voce dello spirito, ma quella della carne e del sangue attizzati da Satana, quest’uno si crea un destino di tenebre la cui fine è la morte dello spirito”.

La volontà del Padre è PROPOSTA non imposta, per rispettare il nostro libero arbitrio, altrimenti che merito avremmo nel seguirla? Ma le conseguenze negative del non seguirla, specialmente da parte di chi ha importanti responsabilità verso il prossimo, determinano tutti i mali di cui soffre il mondo. Diceva Sturzo che la ragione di Stato e la ragione economica sono prive di “ragione”, sono irrazionali, se calpestano la ragione morale, ossia la volontà del Padre. Papa Francesco è ovviamente interessato che questa ragione e questa volontà siano innanzitutto rispettate all’interno della sua Chiesa. E che ben vengano gli scandali, se sono di aiuto a migliorarla e a migliorarci.