Cibi che si odiano da bambini e si amano da adulti

Da Lilimadeleine

Ci sono cibi odiati con tutto il cuore da bambini e poi amati con lo stesso trasporto da adulti.

Possibile? Sì, succede a tutti. 

Il minestrone, per rimanere sul classico. O il lardo, la verdura verde, la carne col grasso e tutti i cibi amari.

Succede anche il contrario: cibi adorati da bambini che poi da adulti non trovano un senso. Tutto quello che è tremendamente dolce ma anche e soprattutto la pastina col formaggino sciolto, che a pensarci oggi mi viene la pelle d’oca. O la pappetta di gelato mescolando gusti diversi, praticamente un crimine contro l’umanità.

Poi ci sono alimenti che non piacciono per tutta la vita, come il fegato e il budino al cioccolato. Almeno nel mio caso.

Io non ricordo di avere avuto particolari problemi di alimentazione: mangiavo la minestra, mi piacevano le verdure e più o meno spazzolavo ciò che avevo nel piatto.

Ma come tutti i bambini, avevo le mie preferenze e alcuni cibi proprio non mi andavano giù.

Pronti per un giro nei ricordi? Andiamo.

Funghi

Li adoravo finché si limitavano a essere le casette dei Puffi, rigorosamente rossi a pois bianchi. Ma appena saltavano nel mio piatto, che fossero nel risotto oppure sott’olio, assumevano tutt’altro significato e venivano rigorosamente scartati.

Inutile dire che oggi basta il loro profumo per attivarmi le papille gustative.

Carciofi

Ci ho messo anni a fare pace coi carciofi e anche oggi ci guardiamo di sottecchi, in attesa di capire se possiamo essere amici o meno: da bambina non mi piacevano, così appuntiti e con quel gusto particolare che mi sembrava stonasse con tutto il resto.

Però ho intrapreso un percorso di avvicinamento che mi sta dando grandi soddisfazioni.

Acciughe 

Che vi devo dire? Proprio non le sopportavo, con quel loro voler essere a tutti i costi saporite alla massima potenza. Se poi me li ritrovavo sopra la pizza, apriti cielo! pretendevo di cambiare fetta.

Oggi invece sono la prima a volerle mettere tra pomodoro e mozzarella (ma anche nella pasta, nelle verdure, nelle torte salate e via andare).

Lesso e bollito

A casa mia la domenica sera c’era il lesso, con il cui brodo mia mamma faceva la pastina o i ravioli: io mangiavo il primo, ma quella carne pallida proprio non riuscivo a vederla. Il culmine poi era vedere mio papà che, da bravo cremonese, la accompagnava con la mostarda. 

Oggi invece mi piacciono sia il lesso che il bollito, ma ho ancora una certa diffidenza nei confronti della mostarda.

Gorgonzola

Non era tanto il sapore, quanto la presenza della muffa a infastidirmi: io la scartavo rigorosamente, facendo una minuziosa opera da chirurgo in modo da mantenere e spalmare sul pane solo la parte più bianca e cremosa.

Olive

A mia discolpa posso dire che i miei genitori tuttora non apprezzano le olive, quindi sulla nostra tavola non sono mai comparse.

Le ho scoperte alle medie a casa di un’amica: stavamo facendo i compiti e a un certo punto mi ha offerto delle olive verdi col nocciolo. Le ho assaggiate con diffidenza, dando per scontato che non mi sarebbero piaciute: invece è successo il contrario. Da quel giorno, grande sodalizio con mio nonno per avere le olive anche a casa (a lui piacevano molto).

Pesto

So che è un sacrilegio e ancora oggi mi chiedo come fosse possibile: eppure, anche se adesso amo il pesto da morire, quando ero piccola mi dava fastidio che la pastasciutta potesse essere verde anziché rossa.

E pensare che mia madre faceva e fa tuttora il pesto più buono del mondo, rigorosamente col basilico dell’orto: oggi potrei uccidere per uno dei suoi barattoli.

Autore: Oriana Davini

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