Il caso del 25enne russo Denis Galimzyanov (Katusha) si discosta da questo canovaccio solo per il finale, che riserva una piacevole sorpresa: il ciclista ha infatti ammesso di aver fatto ricorso all’EPO per alterare le proprie prestazioni, ha rinunciato alle controanalisi e in una lettera scritta di proprio pugno si è detto pronto a scontare la giusta pena che gli sarà inflitta dagli organi competenti, in questo caso la Federazione ciclistica russa.
Chiedo scusa a tutta la squadra, a tutti i miei compagni e a tutti i tifosi: è stata una mia decisione personale della quale pagherò le conseguenze.
Senza alcuna ironia, ci sentiamo di fargli i complimenti per questa presa di posizione.